Padova, rifiutarono chemioterapia per la figlia che morì di leucemia: genitori condannati

Cronaca

La ragazza si era ammalata ancora minorenne e morì nel 2016. Il padre e la madre avevano optato per il metodo Hamer, trattando la malattia solo con vitamine e cortisone. Per i due pena di 2 anni ciascuno per omicidio colposo, aggravato dalla prevedibilità dell'evento

Il tribunale di Padova ha condannato a due anni ciascuno i genitori di Eleonora, ragazza minorenne che nel 2015 si ammalò di una grave forma di leucemia e che decise di non curarsi con la chemioterapia. La ragazza morì in breve tempo. Aveva accolto in pieno la tesi dei genitori, che sposavano il metodo Hamer, trattando la malattia solo con vitamine e cortisone. Secondo la procuratrice aggiunta Valeria Sanzari, che ha indagato madre e padre per omicidio colposo aggravato dalla prevedibilità dell'evento, la ragazza non ha mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, in quanto sempre iperprotetta e "plagiata" dai genitori. "Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla, rifarei tutto quello che ho fatto, solo Dio sa quanto ha sofferto mia figlia”, ha detto la madre della ragazza dopo l’udienza.

La vicenda

Eleonora, 18enne di Bagnoli di Sopra, è morta di leucemia nell'agosto del 2016, due settimane dopo il compimento della maggiore età. Si era ammalata di leucemia tra la fine del 2015 e il 2016, quando era ancora minorenne. La ragazza aveva 17 anni e secondo i medici aveva buone chance di sopravvivere se avesse fatto la chemioterapia come consigliato, ma decise di non curarsi con i metodi tradizionali affidandosi completamente ai genitori che credevano nel metodo Hamer. Secondo la Procura, i genitori hanno costantemente impedito alla ragazza di essere liberamente informata e di fare le proprie scelte in maniera consapevole e libera. "Eleonora - ha spiegato la procuratrice Sanzari in aula - si sentiva nelle mani del padre, il quale decideva ogni terapia, precludendole l'unica che le avrebbe potuto salvare la vita. Eleonora - ha aggiunto il pm - fino a pochi giorni prima di morire, era convinta di guarire, di compiere i suoi 18 anni e di poter andare in vacanza al mare".

Il proscioglimento iniziale

Nel dicembre 2017 i genitori di Eleonora erano stati prosciolti dall’accusa di omicidio colposo dal gup, con la formula “il fatto non costituisce reato”. La procura di Padova aveva chiesto il rinvio a giudizio ma secondo il gup scegliere se praticare o meno la chemioterapia è una facoltà che rientra nella libertà di cura, anche se il paziente è minorenne.

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