I pm hanno disposto il sequestro probatorio della nave per effettuare altri accertamenti. L'imbarcazione aveva soccorso 30 migranti al largo della Libia ed era arrivata a Lampedusa
La procura di Agrigento non ha convalidato il sequestro preventivo della nave Mare Jonio, eseguito venerdì scorso d'iniziativa dalla Guardia di Finanza dopo che l'imbarcazione aveva soccorso, in acque internazionali, un gruppo di migranti che viaggiavano su un gommone in avaria. I pm, però, hanno disposto il sequestro probatorio della nave, una decisione finalizzata a effettuare altri accertamenti.
Mediterranea: "Decisione importante"
La decisione della procura di Agrigento è "importante perché la Guardia di Finanza su input del Viminale intendeva usare il 'preventivo' per bloccare la Mare Jonio e impedirgli definitivamente di reiterare il reato", afferma Mediterranea. L'organizzazione sottolinea che la scelta dei pm "è orientata dalla necessità di accertare i fatti e dunque di verificare attraverso un'indagine se vi sia o meno un reato". Continua l'organizzazione: "Come sempre noi siamo pronti a fornire ogni elemento utile per accertare la verità, certi di avere sempre rispettato il diritto e i diritti, oltre che la dignità della vita umana, al contrario di chi - conclude Mediterranea - da posizioni istituzionali, si rende complice della morte in mare o della cattura e della deportazione di donne uomini e bambini verso i lager di un Paese in guerra come la Libia".
Il soccorso di 30 migranti e il sequestro preventivo a Lampedusa
Il 9 maggio la nave di Mediterranea ha salvato 30 migranti, tra cui due donne incinte e cinque minori, al largo della Libia. Entrata in acque italiane la mattina successiva, la Mare Jonio è stata raggiunta da due motovedette della Gdf per un "controllo di polizia". I militari sono saliti a bordo e avrebbero rilevato alcune irregolarità: proprio per procedere al "sequestro d'iniziativa", è stato consentito alla nave di entrare nel porto di Lampedusa. Di qui il sequestro preventivo, atto dovuto dopo la segnalazione fatta dalla Finanza. Al momento l'unico indagato è il comandante e non l'intero equipaggio, sottolineano fonti di Mediterranea.