Ha deciso di non dire nulla Giuseppe Papantuono, arrestato sabato scorso dopo aver sparato e ucciso il maresciallo Vincenzo Di Gennaro e aver ferito il collega Pasquale Casertano. Il gip ha convalidato il fermo e disposto la detenzione in carcere
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Papantuono, il 64enne arrestato sabato scorso a Cagnano Varano immediatamente dopo aver sparato e ucciso il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro (CHI ERA) e aver ferito il collega Pasquale Casertano (FOTO). Papantuono è accusato di omicidio, tentato omicidio aggravato dall'aver agito contro un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, porto e detenzione di una pistola. Il Giudice per le indagini preliminari, Marialuisa Bencivenga, ha convalidato il fermo e disposto la detenzione in carcere.
Il precedente
L'interrogatorio si è tenuto nell'aula Gip del tribunale di Foggia. Presenti anche il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, e il sostituto procuratore Ileana Ramundo, titolare dell'inchiesta. Papantuono, che è difeso d'ufficio dall'avvocato Raffaele Lepore, ha già una condanna alle spalle per lesioni: era stato arrestato in flagranza nel febbraio del 2017 per porto e detenzione di coltello dopo aver accoltellato in un bar un 44enne che riportò una lesione alla schiena giudicata guaribile in 20 giorni. Processato e condannato alla pena di un anno di carcere per lesioni, attualmente la sentenza di condanna è in fase di appello.
Tanti giovani alla camera ardente per Di Gennaro
Tantissimi, intanto, i giovani che questa mattina a San Severo hanno voluto dare l'ultimo saluto a Di Gennaro nella camera ardente allestita nella sala consiliare del Comune. "Era un nostro concittadino - afferma Cristiano, un ragazzo che frequenta il liceo scientifico e che questa mattina insieme ai suoi compagni si è radunato davanti a Palazzo di Città in attesa di omaggiare la salma del maresciallo - di tanto in tanto si vedeva in città. Non lo conoscevamo, ma è nostro dovere, da suoi concittadini, venire qui a porgergli l'ultimo saluto". "È importante - dice ancora - che a scuola vengano dedicate delle ore di studio alla legalità e all'Educazione civica". "Se persone che indossano la divisa vengono uccise - aggiunge una compagna di classe, Simona - questo alimenta in noi il senso di insicurezza".