CasaPound contro Facebook: cancellati i profili dei nostri dirigenti
CronacaIl movimento di estrema destra denuncia la chiusura degli account in vista delle europee. Nel mirino sarebbero finiti anche il presidente Iannone e alcuni consiglieri comunali. Portavoce di Facebook: quando contenuti violano standard della comunità "li rimuoviamo"
Dura polemica da parte di CasaPound nei confronti di Facebook. Il movimento di estrema destra ha accusato il social network di aver cancellato i profili di alcuni dirigenti in seguito all’annuncio della presenza del partito alle prossime elezioni europee. "La task force dei censori di Facebook ha cancellato sistematicamente gli account personali dei maggiori esponenti di CasaPound Italia". Queste le parole nel comunicato di CasaPound, "a solo quattro giorni dall'annuncio che concorreremo alle elezioni europee del 26 maggio con una nostra lista presente in tutte le circoscrizioni elettorali". Il tutto dopo che il social è stato accusato dal candidato di FdI Caio Giulio Cesare Mussolini di aver oscurato il suo profilo a causa del cognome. Ma sulla questione, un portavoce di Facebook puntualizza che il social ha stilato gli Standard della Comunità a cui gli utenti si devono attenere: "Quando veniamo a conoscenza di contenuti che violano questi standard, li rimuoviamo. Quando una Pagina o una persona infrange ripetutamente queste regole, come capitato in questo caso, la rimuoviamo".
Casa Pound: "Nessuna motivazione alla base"
In un articolo pubblicato sul sito d'informazione del movimento, il Primato Nazionale, CasaPound spiega che nel mirino di Facebook sarebbero finiti anche il presidente Gianluca Iannone e alcuni consiglieri comunali come Andrea Bonazza e Maurizio Ghizzi. "L'aspetto certamente più grave, al di là di quello prettamente censorio, - spiega l'articolo - è l'assenza di motivazioni alla base di queste mosse draconiane, oppure la totale pretestuosità delle stesse". Secondo CasaPound ci sarebbe "un disegno ben preciso che mira a cancellare le voci dissonanti rispetto alla narrazione dominante".
Verini (Pd): smettano di piagnucolare e liberino stabile
A stretto giro è arrivato l'intervento del deputato del Pd Walter Verini sulla questione: "Siamo noi a essere stupiti dal fatto che chi quotidianamente si richiama a ideologie che hanno cancellato e che vorrebbero continuare a limitare la libertà di pensiero, il diritto di parola, il dissenso e condannato ogni forma di diversità, oggi si lamenti perché alcuni account di sedicenti 'fascisti del terzo millennio' sarebbero stati oscurati da Facebook". E prosegue: "Invece di piagnucolare per attirare attenzione alla vigilia delle elezioni, i leader di Casapound si ricordino di rispettare le leggi, cominciando a liberare l'edificio che occupano abusivamente con la compiacenza del ministro dell'insicurezza Salvini".
Case ai rom, CasaPound: "Quereleremo Virginia Raggi"
Intanto prosegue anche la polemica con Virginia Raggi. La sindaca, in seguito alle proteste avvenute a Torre Maura prima e a Casal Bruciato poi contro i nomadi, aveva detto: "Casapound ha puntato il dito contro un uomo, una donna e i loro sei bambini. E, se è vero quanto affermato dalla stessa famiglia nella denuncia, avrebbe minacciato di bruciarli vivi…Hanno creato un clima di odio e terrore al punto che i nostri uffici, per garantire l’incolumità e la vita di questi sei bambini, sono costretti ad assegnare un altro appartamento alla famiglia". Immediata la risposta: "CasaPound non ha mai minacciato nessuno. La sindaca dovrà rispondere delle sue affermazioni gravissime e diffamatorie: quereleremo la Raggi e chiunque altro si permetta di attribuirci parole e comportamenti che non ci appartengono", come sottolinea in una nota CasaPound Italia. "La Raggi non infanghi il nostro nome per nascondere la sua inettitudine - prosegue il movimento - nella posizione di Cpi non c’è razzismo né intolleranza. Semplicemente, ci battiamo perché famiglie italiane col massimo punteggio in graduatoria e in attesa da anche dieci anni di una casa popolare non siano scavalcate da rom e stranieri. Ma questo facendo legittimamente politica e non certo minacciando qualcuno".