Per Norbert Feher è stato chiesto il massimo della pena nell'udienza preliminare davanti al gup di Bologna. Il 38enne era collegato in videoconferenza dalla Spagna, dove è detenuto. In Italia è accusato di due omicidi: quello di Davide Fabbri e quello di Valerio Verri
Il massimo della pena è stata chiesta dal pm Marco Forte per Norbert Feher, alias Igor il russo, durante l’udienza preliminare davanti al gup di Bologna. Il serbo, di 38 anni, detenuto in Spagna e collegato in videoconferenza con il tribunale bolognese, è imputato per gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri, avvenuti l'1 e l'8 aprile 2017 nelle province di Bologna e Ferrara.
In aula anche i parenti delle vittime di Feher
Per la prima volta, presente in aula anche Maria Sirica, la vedova del barista Fabbri. Oltre alla donna, presenti anche i figli della guardia ecologica volontaria Valerio Verri e l'agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, rimasto gravemente ferito nell'agguato mentre era di pattuglia nel Mezzano.
Le vittime di Igor il russo in Italia e Spagna
Feher, 38 anni, era stato arrestato il 15 dicembre 2017, a Teruel, in Aragona, dopo una lunga latitanza: era stato catturato, svenuto, a bordo di un pick-up uscito di strada e appena rubato, dopo aver ucciso a El Ventorillo un allevatore e due agenti della guardia civile. Descritto dalle perizie spagnole come un killer freddo, lucido, narcisista e senza rimorsi, in Italia è accusato di due omicidi. La prima vittima, Fabbri, era stato ucciso a Riccardina di Budrio (Bologna), in un tentativo di rapina. Verri, invece, era stato ucciso sette giorni dopo, in un agguato mortale durante un servizio di pattuglia antibracconaggio nelle Valli del Mezzano, nel Ferrarese.