Il 19enne nuotatore veneto, colpito in una sparatoria a Roma tra il 2 e 3 febbraio e rimasto paralizzato, è tornato al Centro federale della Fin di Ostia: “Dove mi vedo tra 10 anni? Spero in piedi”
"Incontrare chi mi ha sparato? Non cambierebbe nulla, ma se me lo trovassi davanti mi metterei a ridere”. Così Manuel Bortuzzo, il nuotatore 19enne veneto rimasto paralizzato in una sparatoria a Roma, ha parlato di chi lo ha aggredito nella notte tra il 2 e il 3 febbraio. Nel giorno del ritorno al Centro federale della Fin di Ostia, sorridente e con la tuta della Federazione nuoto, l’atleta ha confessato anche i suoi sogni per il futuro, come quello di arrivare alle Olimpiadi. “Dove mi vedo tra 10 anni? Spero in piedi”, ha aggiunto.
“Non ha senso quello che hanno fatto”
L’atleta del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, sui suoi aggressori, ha spiegato di ritenere senza senso “quello che hanno fatto”, aggiungendo che “non si tratta di perdonarli o meno”. Di ciò che è accaduto la notte del 2 e 3 febbraio preferisce non parlare, mentre ritiene più interessante descrivere la riabilitazione: “Più che raccontare quello che è successo quella sera gli direi di come ho reagito e come sto cercando di recuperare. Questa è una bella storia da raccontare”.
“Dove non arriva la scienza completa la fede”
Il 19enne, fin dal primo giorno in ospedale, ha sempre dimostrato una grande forza d’animo e a chi gli ha chiesto se sia credente, ha risposto: “Io ho un motto: la fede completa la scienza, dove non arriva la scienza completa la fede”.
“Il mio obiettivo restano le Olimpiadi”
Ma Bortuzzo ha poi confessato anche il suo sogno: "Erano e restano le Olimpiadi, non è cambiato, e se tutto andrà bene ci andrò. Non penso alle Paralimpiadi, voglio prima vedere dove posso arrivare”.
“Roma mi ha tolto tanto ma voglio vivere qui”
L’atleta ha infine parlato anche del legame con la Capitale: seppur “mi ha tolto tanto” resta la città in cui vorrebbe vivere. “Sto bene qua, ho gli amici e la morosa, non ho mai pensato di andarmene. Anzi, vorrei comprare casa e restare qui”, spiega.