Il ragazzo, rimasto ferito in una sparatoria a Roma, in un’intervista aveva raccontato i suoi obiettivi, gli allenamenti e la quotidianità in vasca
“Sogno di arrivare alle Olimpiadi”. Manuel Bortuzzo, il nuotatore rimasto ferito durante una sparatoria a Roma per un presunto scambio di persona, qualche mese fa ha raccontato i suoi desideri in un’intervista a “Swimbiz.it”. Il ragazzo, friulano ma Veneto d’adozione, si definiva: “Una promessina che diventerà una promessa”. (L'AUDIOMESSAGGIO DI BORTUZZO: TORNERÒ PIÙ FORTE DI PRIMA)
Triestino, cresciuto a Treviso
Nato nel 1999 a Trieste, Manuel è cresciuto a Treviso ed è alto 189cm. Come racconta nell’intervista, dopo una stagione andata male a causa della mononucleosi che lo aveva colpito e debilitato, il ragazzo aveva scelto il Centro Federale di Ostia perché considerato “il posto migliore per me per sfondarmi di km e km di mezzo fondo fino ad arrivare ai 1500”.
“Sono come un pesciolino in mezzo agli squali”
Rispetto a nomi come Paltrinieri, campione olimpionico con il quale aveva iniziato ad allenarsi, Manuel aveva detto di sentirsi come “un pesciolino in mezzo agli squali” ma di essere fiducioso sul suo recupero dopo la malattia: “Sto riprendendo bene”.
Gli obiettivi della stagione
Infine il nuotatore aveva raccontato gli obiettivi della stagione che prevedevano 4 weekend di gare “per riniziare bene”, poi gli assoluti “dove cercheremo di fare dei bei tempi” e “penso di arrivare a fare i 400 e 1500”.
L’incidente a Roma
Ora, invece, Manuel non tornerà più a camminare ed è ancora in pericolo di vita. Rimasto ferito durante una sparatoria, probabilmente per uno scambio di persona, nel quartiere Axa domenica 3 febbraio, i medici hanno fatto sapere che il ragazzo ha subito una “lesione midollare completa” e “non potrà esserci una ripresa funzionale delle gambe”.
Lo sfogo del padre
Dopo la tragedia, in un primo momento, il padre aveva sfogato il proprio dolore accusando la città di Roma di essere poco sicura. “Qui c’è un problema da risolvere - aveva detto l’uomo - non è possibile che si rischi la vita per niente, anche andando a mangiare un semplice panino. Questo è un problema distante anni luce da Treviso, non sarebbe successo”. Ma in seguito, alla Gazzetta dello Sport, Franco Bortuzzo ha ritrattato spiegando che il problema, in realtà non sia la Capitale ritenuta “una città meravigliosa, Roma non è quello che è successo la notte di sabato”.
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