Era accusato di appropriazione indebita. Pena ridotta rispetto al primo grado, quando gli erano stati inflitti 2 anni e 6 mesi. Non luogo a procedere per Umberto e Renzo Bossi: il Carroccio nei loro confronti non aveva presentato la querela necessaria per procedere
L'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito è stato condannato a un anno e 8 mesi nel processo di appello in cui era accusato di appropriazione indebita (TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA). La pena è stata ridotta rispetto al primo grado, quando gli erano stati inflitti 2 anni e 6 mesi. I giudici hanno in parte prescritto alcune delle accuse nei suoi confronti e per altre è stato assolto. Per lui pena sospesa e non menzione, e 750 euro di multa.
Non luogo a procedere per Umberto e Renzo Bossi
La Corte ha invece disposto il non luogo a procedere per Umberto Bossi e il figlio Renzo, imputati per appropriazione indebita insieme all’ex tesoriere. La Lega aveva presentato querela nei confronti di Belsito ma non dei Bossi: era quindi impossibile procedere nei loro confronti. "Sicuramente grazie a Salvini e alla Lega i quali hanno valutato i documenti delle indagini e hanno visto che le spese a me imputate non sono state pagate dal partito", ha detto Renzo Bossi al termine dell’udienza. Prima della sentenza il sostituto pg di Milano Maria Pia Gualtieri aveva chiesto di estendere la querela “anche a Umberto Bossi e suo figlio Renzo" in quanto c'è "un unico disegno criminale" e "si estende a tutti gli imputati al di là delle intenzioni del querelante".