Domenico Lucano non può stare a Riace, il gip conferma il divieto di dimora

Cronaca
Domenico Lucano (foto di archivio, La Presse)
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Il giudice per le indagini preliminari di Locri ha confermato il provvedimento cautelare, rigettando l'istanza di revoca presentata dai difensori di Lucano. “Ci sono rimasto male, ma non serbo rancore” commenta il sindaco sospeso

Domenico (Mimmo) Lucano, (CHI E') sindaco sospeso di Riace, non può tornare nel suo paese. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Locri che ha confermato il divieto di dimora dopo l'indagine sul sistema di accoglienza dei migranti per cui Lucano è indagato. Confermata anche la misura dell'obbligo di firma per un'altra indagata, la donna etiope Lemlem Tesfahun, considerata la compagna di Lucano.

"Ci sono rimasto male"

"Sono rimasto male ma non serbo rancore verso alcuno -  è il commento di Mimmi Lucano - . Certo quello che sta accadendo in Italia è paradossale: io vengo tenuto lontano dal mio paese e vivo nella sofferenza per l'accusa di avere favorito l'immigrazione clandestina, mentre è tutto normale per chi governa e lascia morire in mare, come è avvenuto in questi giorni, tante persone tra cui anche un bambino di pochi mesi". E aggiunge: “E' necessario capire perché, se per guerre, miseria, povertà, le persone intraprendono questi viaggi. C'è una deriva di umanità e davanti a questo ha davvero poco senso il dibattito politico. La gravità della situazione non ammette silenzi. Spero solo in una ribellione delle coscienze”.

Divieto di dimora

Lucano, dal 16 ottobre dello scorso anno, non può tornare sul territorio di Riace, dopo la decisione del giudice del Riesame di Reggio Calabria, che ha modificato la prima misura degli arresti domiciliari imponendo per lo stesso il divieto di dimora. Il sindaco sospeso di Riace, da quella data ha fissato la sua dimora a Caulonia marina, un centro poco distante da Riace.

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