Dopo l’intimidazione ricevuta con l’ordigno esploso davanti il locale di via dei Tribunali, il pizzaiolo napoletano racconta: "È un gesto forte, scenico ed eclatante. Ho ricevuto la solidarietà di tutti, mi sono emozionato"
"Non si tratta di una sciocchezza, non è un atto vandalico, una scritta volgare o la rottura di qualcosa. C’è già stato l’incendio qualche anno fa che distrusse tutto il pianoterra e nonostante ciò ho ricominciato subito". Sono queste le parole di Gino Sorbillo (CHI È) a Sky TG24 dopo l’esplosione di una bomba proprio davanti la sede della sua pizzeria in via dei Tribunali a Napoli. Lui però assicura che l’intimidazione non lo fermerà e che presto il locale riaprirà.
"Mi sfidano in maniera vigliacca"
Intervistato a Milano, all’interno di uno dei diversi locali che la famiglia Sorbillo ha in tutta Italia, il classe ’74 napoletano afferma: "Stanotte a malincuore una telefonata che non vorresti mai ricevere: addirittura una bomba. Una bomba non te la mette chi magari si trova lì per caso. Siamo in pieno centro storico, patrimonio Unesco a pochi passi dalla questura. È anche una zona dove ci sono molti studenti universitari – dice Sorbillo – si tratta di un gesto forte, scenico, eclatante per poter poi dire ad altri imprenditori della zona ‘Vedi? Siamo stati noi’". Poi aggiunge: "Io sono un ex carabiniere e ne sono molto onorato, non hanno potuto fare questo gesto in faccia a me perché io denuncerei anche mio fratello per come sono fatto e quindi mi sfidano in maniera vigliacca".
"Sento vicine le istituzioni. Lasciare Napoli? Ogni tanto ci penso"
In seguito all’episodio, sono state numerose le manifestazioni di solidarietà nei confronti di Gino Sorbillo (LE REAZIONI). Lui stesso conferma: "Le istituzioni le sento vicine. Sono arrivati messaggi trasversali anche da esponenti di partiti opposti. Anche dal mondo del food c’è stata tanta solidarietà: mi hanno contattato Carlo Cracco, Davide Oldani, Cristina Bowerman e non solo. Giornalisti, politici, gente comune, persone che non conoscevo mi hanno scritto". Poi racconta un aneddoto: "Il tassista che mi ha appena accompagnato non ha voluto che pagassi, mi ha detto ‘Ho sentito della bomba, lei oggi è ospite mio’. Io sono rimasto senza parole, gli ho dato il mio bigliettino e gli ho detto che ricambierò ospitandolo con la moglie se vorrà venire nel mio locale". Infine, sulla possibilità di lasciare la sua città d’origine se dovesse succedere un altro episodio intimidatorio dopo l’incendio e la bomba: "Io ho sempre difficoltà ad allontanarmi da Napoli, ma quando vado fuori dalla mia città ogni tanto il pensierino di restare fuori c’è. Quando tocco con mano Milano, Roma o altre città anche fuori dall’Italia un po’ mi pesa tornare".