Bari come la terra dei fuochi: "21 morti dagli anni '90 per tumori da roghi ex discarica"

Cronaca
(Archivio Ansa)

Le persone decedute abitavano tutte nella stessa palazzina esposta ai fumi tossici. La Procura, pur descrivendo uno scenario da terra dei fuochi, archivia perché è trascorso troppo tempo dai fatti, i familiari si oppongono

Abitavano tutti nella stessa palazzina vicina a un’ex discarica comunale, a Bari. Sono 21 gli inquilini di uno stabile del quartiere Japigia che, secondo la Procura del capoluogo pugliese, sarebbero morti per tumori causati dalle sostanze tossiche provocate dai continui roghi della ex discarica comunale di via Caldarola, dismessa e bonificata ormai da 30 anni. E' un quadro epidemiologico che "richiama fortemente quello riscontrato nelle aree della cosiddetta terra dei fuochi". Questo l'esito delle indagini avviate circa un anno fa dai pm di Bari, concluse con una richiesta di archiviazione perché è trascorso troppo tempo da fatti.

Il pm archivia, ma i familiari si oppongono

Per il pm Baldo Pisani, infatti, non ci sono più i margini di tempo per perseguire penalmente il reato di morte come conseguenza di altro reato, ipotizzato a carico di ignoti. I familiari di alcune delle vittime - che abitavano tutte in uno stesso stabile di via Archimede 16 - hanno però fatto opposizione. Stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dalla magistratura barese, supportate da una consulenza tecnica e da accertamenti affidati all'Arpa, 21 dei 27 decessi per neoplasie rare avvenuti a partire dalla metà degli anni Novanta sarebbero attribuibili alla "esposizione dei condomini ad una sicura fonte di inquinamento ambientale rappresentata da prodotti di combustione provenienti dall'area oggi occupata dalla collinetta ecologica".

La discarica fu dismessa nel 1971

"La vicinanza del condominio con l'area della ex discarica, - si legge negli atti - non più di 300 metri, l'assenza di altre costruzioni interposte e l'azione dei venti, hanno favorito il convogliamento delle sostanze inquinanti e la loro aero-dispersione verso gli alloggi", i primi costruiti in quell'area e quindi più a lungo esposti. La discarica, su suolo di proprietà del Comune di Bari, era gestita dall'Amiu. È stata dismessa nel 1971. A seguito di "continui incendi per autocombustione" è stata poi bonificata tra il 1989 e il 1997.

Procura: responsabili azienda rifiuti e Comune di Bari

La Procura ritiene che "la responsabilità sulla vigilanza del sito sia attribuibile in solido all'Amiu e al Comune di Bari, in persona dei loro rappresentanti pro tempore dal 1962 al 1988", i sindaci e i direttori Amiu dell'epoca, ma "le condotte sono assai risalenti nel tempo per essere perseguibili penalmente, anche oltre trent'anni or sono, e dovrebbero essere individuate nel periodo precedente all'attuazione del piano di recupero della discarica e della mancata predisposizione delle misure di salvaguardia atte ad evitare gli incendi per autocombustione".

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