In occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada l'Aifvs lancia l'allarme, in particolare, sull'utilizzo degli smartphone alla guida
"Fermare le stragi dei giovani", questo è l'appello lanciato dall'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus per la Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. L'Aifvs lancia l'allarme, in particolare, sull'utilizzo degli smartphone alla guida, tra le prime cause di mortalità tra gli under 29. Dai dati diffusi dall'Asaps (Associazione sostenitori Polstrada), in Italia è aumentato il numero delle morti in incidenti stradali. Tra il 2016 e il 2017 il tasso di mortalità è passato da 54,2 a 55,8 morti per milione di abitanti e una causa sarebbe l'"inadeguata politica sulla sicurezza stradale". Secondo Istat, in Italia nel 2017 ci sono stati 174.933 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.378 vittime, di cui 668 sotto i 29 anni.
Le principali cause di incidenti stradali
Disattenzione, uso improprio del cellulare, mancato rispetto delle norme e della segnaletica, velocità non adeguata sono le cause principali nel 90% degli incidenti, mentre i soggetti più vulnerabili sono pedoni, ciclisti e motociclisti che, nel 2017 con 1.681 morti, hanno rappresentato circa il 50% delle vittime sulle strade. Sono in aumento anche le vittime tra 0 e 13 anni: da gennaio a fine ottobre 2018, 42 bambini hanno perso la vita in incidenti.
“Politica sulla sicurezza stradale è inadeguata”
L’Asaps (Associazione sostenitori Polstrada) sostiene che la politica sui temi della sicurezza stradale sia “assolutamente inadeguata, a cominciare dalla riforma del Codice della strada in gestazione da oltre 5 anni senza risultato alcuno”. Nel testo si sarebbe persa traccia della previsione della sospensione della patente alla prima violazione per uso del cellulare alla guida che è tra le prime cause di incidenti stradali.
55,8 morti su strada per milione di abitanti
Se nel decennio 2000-2010 l'Italia si è solo avvicinata all'obiettivo Ue di abbassare la mortalità del 50%, fermandosi poco sopra al 40%, nel decennio 2011-2020 la prospettiva di una riduzione di un altro 50% del numero delle vittime mortali sembra più difficile. Il tasso di mortalità stradale tra il 2016 e il 2017 è passato in Italia da 54,2 a 55,8 morti per milione di abitanti, tornando al livelli del 2015, mentre in Europa è sceso da 52 a 49,7. Nel confronto europeo, tra il 2017 e il 2010 i decessi si sono ridotti del 19,9% a livello europeo e del 17,9% in Italia.
Obiettivi della riduzione dei morti sulle strade irraggiungibili
L’allarme lanciato dal presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, è che la manutenzione carente da almeno 15 anni, il calo dei controlli con una diminuzione costante delle pattuglie, una allarmante e sistematica criminalizzazione di tutti i mezzi di controllo della velocità e dell'etilometro, l’educazione stradale nelle scuole sempre più sporadica e occasionale renderebbero “irragiungibili gli obiettivi della riduzione dei morti sulle strade”.
Nel 2017 vittime in aumento
Dai dati Istat, dopo la riduzione delle vittime registrata nel 2016, lo scorso anno il numero dei morti è tornato a crescere del 2,9%, ma con una diminuzione nella fascia under 29. I ragazzi sotto i 30 anni che hanno perso la vita sulle nostre strade sono stati 35 in meno rispetto all'anno precedente. Il numero resta comunque alto e l'Aifvs segnala che “gli incidenti che si verificano in città, sulla viabilità extraurbana e sulle autostrade sono la prima causa di morte per i giovani under 29”.
La Giornata mondiale in ricordo delle vittime stradali
La terza domenica di novembre è la Giornata mondiale dedicata al ricordo delle vittime della strada per sensibilizzare ad una maggiore sicurezza e consapevolezza alla guida. La giornata è un modo per sottolineare la necessità di un'azione sempre più concentrata per fermare le stragi sulle strade.