Maltempo in Friuli Venezia Giulia, governatore chiede stato calamità

Cronaca
Allagamenti a Pordenone per la tracimazione del fiume Meduna (Ansa)

Nella Regione prosegue l’allerta meteo, particolarmente colpita la zona della Carnia. Fedriga: “La priorità è risolvere l’emergenza: i cittadini devono avere riscaldamento e luce” - METEO

“Abbiamo già attivato le pratiche e invieremo la prossima settimana lo stato di calamità. Mi sono già confrontato con il Governo e con Palazzo Chigi e credo che verrà approvato nel primo Consiglio dei Ministri utile”. Lo ha detto a Sky tg24 il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. L’ondata di maltempo che da giorni sta investendo l’Italia ha causato parecchi danni nel Nord Est del Paese. Migliaia di cittadini sono rimasti senza energia elettrica e senza acqua potabile. Particolarmente colpita la zona della Carnia.

Fedriga: “Priorità è risolvere emergenza”

“La priorità è risolvere le situazioni emergenziali: i cittadini devono avere riscaldamento, luce, possibilità di vivere in maniera dignitosa e di muoversi”, ha aggiunto Fedriga. In Friuli Venezia Giulia, la conta dei danni è in corso, come spiega lo stesso Fedriga, che parla di “stalle distrutte, scuole senza tetti, edifici comunali inagibili, imprese che hanno difficoltà a muovere i propri mezzi per portare avanti la propria attività produttiva”.

L’allerta meteo

Intanto l’allerta maltempo prosegue in Friuli Venezia Giulia. Sono previste piogge intense e temporali dal pomeriggio di oggi fino a domani mattina 3 novembre quando si attende un miglioramento (METEO IN FRIULI VENEZIA GIULIA). Secondo la Protezione civile che ha diramato un'allerta fino alle 12 del 4 novembre, saranno ancora possibil situazioni di crisi nella rete idrografica minore e di drenaggio urbano, oltre a fenomeni di instabilità dei pendii e delle sponde dei fiumi, con possibili interruzioni della viabilità. Particolare attenzione è prevista quindi su tutta la zona montana e pedemontana, soprattutto in Carnia dove i fenomeni potrebbero essere più diffusi.

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