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Ponte Morandi, teste: crollo forse per rotolo di acciaio caduto da tir

Cronaca

L'ipotesi è stata fatta dall'ingegnere Marioni, ex presidente di una società che nel 1993, si occupò di lavori di rinforzo: "La bobina di acciaio pesa 3,5 tonnellate, potrebbe aver provocato il cedimento". Visita del cardinale Bagnasco sul luogo della tragedia

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"In un primo momento avevo pensato che la causa del crollo del ponte Morandi fosse la corrosione degli stralli. Poi vedendo alcuni video ho iniziato a ipotizzare che a far collassare il viadotto potrebbe essere stata la caduta del rotolo di acciaio trasportato dal camion passato pochi secondi prima". Lo ha detto Agostino Marioni, ingegnere ex presidente della società Alga che si occupò dei lavori di rinforzo della pila 11 nel 1993. Marioni è stato sentito come persona informata dei fatti in procura dal pm Massimo Terrile che indaga sul crollo di ponte Morandi che il 14 agosto scorso causò 43 morti.

Il teste: “Controllare se ci sono tracce di asfalto”

“Secondo i calcoli che ho fatto - ha detto ancora Marioni - se il tir, che viaggiava a una velocità di circa 60 chilometri orari, avesse perso il rotolo che pesa 3,5 tonnellate avrebbe sprigionato una forza cinetica pari a una cannonata. Verificarlo è semplice: basta controllare se sulla bobina ci sono tracce di asfalto".

Rafforzati uffici giudiziari

Per "assicurare urgentemente giustizia" ai familiari delle vittime del disastro dell'agosto scorso, intanto il ministero della Giustizia rafforza gli uffici giudiziari. Saranno distaccate temporaneamente 33 unità nel capoluogo ligure, al Tribunale e alla Procura. Si tratta di personale con le qualifiche di Funzionario giudiziario, Cancelliere esperto, Assistente giudiziario e Operatore giudiziario.

La visita di Bagnasco

Intanto oggi, nel giorno della commemorazione dei defunti, per la prima volta dal giorno della tragedia, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, ha fatto una visita sul luogo del crollo, deponendo una corona di fiori e pregando per le vittime.