Riace, Pd: su Lucano Salvini rilancia video di prestanome ‘ndrangheta

Cronaca
Il post condiviso da Matteo Salvini su Facebook

I dem e Sinistra italiana attaccano il vicepremier per un filmato, condiviso per contestare Lucano, di un'intervista all'ex vicesindaco del comune calabrese, Pietro Zucco. L'uomo sarebbe legato alle cosche della zona. Salvini: "Faremo verifiche più attente"

Polemiche per un video postato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini che vede protagonista di un'intervista l'ex vicesindaco di Riace, secondo le accuse di Pd e Sinistra italiana un "prestanome della 'ndrangheta". Salvini ha condiviso il filmato, risalente al 2016, sulla propria pagina Facebook dopo la manifestazione di sabato 6 ottobre in solidarietà al sindaco del borgo calabrese Mimmo Lucano (CHI È), agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell'intervista l’ex vicesindaco del borgo calabrese di Riace, Pietro Zucco, attacca Lucano per il modo in cui ha amministrato il comune e affrontato la gestione dei migranti arrivati in città. Il post è finito nel mirino dell’opposizione, con il segretario del Pd Maurizio Martina che attacca su Twitter: "Il Ministro dell’Interno posta l’intervista di un prestanome della Ndrangheta a sostegno delle sue tesi. Vergogna. Se ha il senso del ruolo che ricopre la tolga e si scusi". Secondo Laura Garavini, senatrice Pd e vicepresidente della Commissione Difesa, l'uomo che parla nel video sarebbe “coinvolto in più di un'inchiesta come prestanome di boss mafiosi”. L’ex presidente della Camera Laura Boldrini chiede le dimissioni di Salvini: "Per fare propaganda politica utilizza le parole di un uomo che risulterebbe pregiudicato per reati molto gravi. È troppo”, afferma la deputata di LeU. "Il presidente del consiglio dei ministri Conte e il vicepremier del M5S Di Maio non hanno nulla da dire in proposito?", chiede il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

Salvini: "Faremo verifiche più attente"

Arriva poi anche la spiegazione dello stesso Matteo Salvini che, a margine del G6 a Lione, commenta: "Sì, quel post l'ho preso da un importante organo di informazione italiano...quindi, faremo verifiche sempre più attente".

L'autore dell'intervista: "Zucco un prestanome conosciuto alle forze dell'ordine"

Nel video l’ex vicesindaco Zucco critica la gestione di Lucano, lo accusa di sperperare le risorse del Comune per i migranti e di aver abbandonato le famiglie di Riace. Il video in questione è la rielaborazione di un servizio girato nell'aprile 2016 dal direttore della testata on line Calabriamagnifica.it, Luigi Mussari. È lo stesso Mussari, in un articolo pubblicato sul sito della testata, a scusarsi per l'intervista e a confermare le accuse sul protagonista del filmato. "Non mi sarei mai aspettato che, in seguito alla notizia dell'arresto di Mimmo Lucano, in poche ore il mio video potesse diventare virale", spiega. "Dopo la mia intervista, tutti sanno chi è Pietro Zucco, l'uomo che nel video si sfoga contro Mimmo Lucano. Ma per chi non lo sapesse, vi racconto un pochino chi è Pietro Zucco", comincia a raccontare Mussari. "Zucco è un personaggio molto conosciuto dai riacesi e dalle forze dell'ordine. È stato vicesindaco di Riace, ha gestito il ristorante la Scogliera, di proprietà di Cosimo Leuzzi, boss del posto, oggi al 41 bis - afferma Mussari -. Ristorante che in seguito, verrà confiscato dalla Dda e affidato al Comune di Riace". Non solo, continua il giornalista: Zucco è stato "il gestore della 'Cava di stilo' che la Dda ritiene riconducibile a Vincenzo Simonetti, soggetto affiliato alla cosca Ruga-Metastasio. Ma la particolarità principale del signor Zucco, come riferisce la Dda di Reggio Calabria, è quella di essere un prestanome della 'ndrangheta", scrive il direttore di Calabriamagnifica.  

Garavini (Pd): "Zucco accusato di essere il volto dietro boss Cosimo Leuzzi"

"Sappiamo finalmente chi ha ispirato la norma per la vendita all'asta dei beni confiscati inserita nel decreto sicurezza”, attacca ancora Garavini. “La Procura di Reggio Calabria e la Guardia di Finanza lo accusano di aver consentito ad un boss di continuare a gestire la sua azienda confiscata tramite un banale meccanismo di affitto e scritture private e di essere stato il volto dietro cui si è nascosto il boss Cosimo Leuzzi, ora al 41 bis, per gestire alcune attività di ristorazione”, aggiunge la senatrice dem sulle vicende giudiziarie che coinvolgono Zucco.

Boldrini: "Se ha un minimo di dignità Salvini si dimetta"

“Se ha un minimo di dignità personale e di rispetto per le istituzioni rassegni immediatamente le dimissioni", esorta Laura Boldrini, che dice: "Salvini in un post ha attaccato Mimmo Lucano e me, che avevo partecipato alla manifestazione a Riace per dimostrargli vicinanza. Il Ministro dell'Interno dovrebbe garantire legalità e proteggere i cittadini dalla criminalità organizzata: così è troppo”, conclude l’ex presidente della Camera.

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