È stato fermato anche l'ultimo appartenente al gruppo ritenuto responsabile del violento assalto alla villa dei coniugi Martelli il 23 settembre: è un 26enne, romeno come gli altri tre rapinatori. La polizia ha proceduto al fermo a causa del pericolo di fuga dei quattro
Si chiude con l’arresto del quarto appartenente alla banda la vicenda della violenta rapina nella villa dei coniugi Martelli, a Lanciano. I poliziotti dello Sco e della Squadra mobile hanno catturato a Caserta un uomo di nazionalità romena, come gli altri tre rapinatori fermati ieri, che si è tradito quando ha tentato di vendere uno degli orologi che aveva rubato nella villa dei Martelli. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha espresso la sua soddisfazione per la cattura: "Preso anche il quarto infame, bene" ha commentato su Twitter.
Tradito dal tentativo di vendere un orologio
Il quarto fermato avrebbe tentato di entrare in contatto con alcuni circuiti di ricettatori, nella speranza di piazzare l'orologio e ottenere del denaro per proseguire la fuga. Una mossa che ha però permesso agli investigatori di rintracciarlo nella zona di Caserta, dove poi è stato arrestato. Si chiude dunque il cerchio alla prima delicata fase dell'indagine. Dopo il fermo di tre romeni - due fratelli e un cugino - le ricerche si erano infatti incentrate su un quarto bandito, il presunto capo della banda, l'uomo che avrebbe materialmente mutilato l'orecchio alla moglie di Carlo Martelli, Niva Bazzan.
L'arresto dei tre complici
Ieri, 26 settembre, i tre giovani sono stati arrestati mentre stavano per partire con l'auto usata per l'assalto alla villa di Carlo Martelli e Niva Bazzan. Avevano addosso circa 3.400 euro. Per la loro cattura è stata fondamentale la testimonianza di un uomo, vittima della banda negli scorsi mesi. Il testimone ha ricordato il pestaggio subito nella sua villa a Santa Maria Imbaro, alle porte di Lanciano. Gli indagati devono rispondere di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di armi. Il loro fermo è stato disposto perché il gruppo si stava dando alla fuga.
I precedenti della banda
La banda era già finita nel mirino dei carabinieri dopo sei furti commessi sul territorio nelle ultime tre settimane a danni di bar, tabacchi e benzinai, dove avevano rubato numerosi gratta e vinci, stecche di sigarette e contanti. La loro auto era già sotto controllo e gli investigatori sono riusciti a collegare in breve tempo gli uomini alla rapina nella villa Martelli. Ora, secondo indiscrezioni, la Procura di Lanciano vuole verificare se gli indagati siano gli autori anche delle altre cruente rapine in villa avvenute nell’ultimo anno nel Lancianese. Se ci fossero elementi sufficienti, tutti i casi potrebbero essere riuniti in un unico fascicolo.
La Procura di Lanciano: "Caso chiuso in 4 giorni"
In conferenza stampa il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, precisa che “il decreto di fermo, per gravi indizi di colpevolezza, si è reso necessario perché si stavano dando alla fuga. Avevano abbandonato l'abitazione e si stavano allontanando con tutti gli effetti personali. Preme sottolineare un lavoro svolto in soli 4 giorni, grazie alla collaborazione assidua tra polizia e carabinieri".