Rapina Lanciano, pestaggi e mutilazioni tra i precedenti della banda

Cronaca

Paolo Fratter

Sono sei i casi simili alla rapina dei coniugi di Lanciano, tutti con simile modus operandi (foto: archivio Ansa)

Sarebbero sei i casi, tutti concentrati sul territorio del Frentano, tutti riconducibili agli stessi criminali

Efferata. Crudele. Spietata. Si distingue per le modalità con cui mette a punto i colpi e aggredisce le vittime la banda che, all'alba di domenica, a Lanciano, in provincia di Chieti, ha rapinato una coppia di coniugi, in casa con il loro figlio disabile: in questa occasione hanno prima pestato a sangue Carlo Martelli, chirurgo in pensione molto conosciuto in città, poi la moglie, Niva Bazzan, cui è stato mozzato, a scopo intimidatorio, il lobo dell’orecchio destro. Ora le indagini cercano di risalire ai responsabili, anche grazie all'esame dei possibili precedenti

Casi simili 

Sono 6 i casi, tutti concentrati sul territorio del Frentano, tutti riconducibili agli stessi criminali. Casi accomunati non solo dall'area geografica in cui la banda si muove, tra l'Abruzzo e il Molise, ma anche da altri elementi: il numero di componenti, ad esempio, 4/5 persone sempre munite, per non lasciare tracce, di guanti e passamontagna, forse guidate da un italiano, pressoché l'unico che si rivolge alle vittime, parlando senza inflessioni dialettali. Poi, le persone rapinate, spesso anziane e sempre benestanti, tutte colte di sorpresa, all'interno o a ridosso delle loro ville o dei loro uffici, aggredite con crudeltà gratuita, quasi immotivata: picchiate selvaggiamente, mutilate nei casi più gravi, con coltelli, spranghe e tirapugni.

I precedenti, tutti in provincia di Chieti

4 agosto, Paglieta: durante una rapina, rientra in casa mentre i rapinatori sono all'opera Andrea Cimini, 33 anni. Viene brutalmente picchiato al volto e alla testa con delle torce: verrà poi ricoverato con il naso rotto e alcune contusioni;

il 24 aprile, ad Atessa: la vittima è Augusto Caporale, di 55 anni, titolare di un'agenzia di pratiche auto. Viene sorpreso mentre chiude il proprio ufficio da alcuni banditi col volto coperto che lo minacciano con cacciaviti e tirapugni. Viene percosso, rapinato di 600 euro. Sarà ricoverato per una frattura a un braccio, alcune costole incrinate ed ematomi su tutto il corpo;

il 26 marzo, a San Vito, un mese prima, viene aggredito un commerciante di generi alimentari e tabacchi Domenico Iezzi, di 73 anni. Viene pestato a sangue e mutilato: uno dei 4 banditi che partecipano al colpo, gli taglia l'indice della mano destra con un coltello della salumeria. Il bottino, tra i contanti e alcune stecche di sigarette, ammonta a 15mila euro;

il 3 ottobre 2017, a Guardiagrele: si consuma un'altra rapina in villa, questa volta ai danni della famiglia di un imprenditore del settore delle carni, Carlo Iubatti, sequestrato e picchiato con la moglie. Anche in questa occasione i rapinatori intimidiscono le vittime con brutalità, alla ricerca di una cassaforte;

il 5 settembre 2017, a Santa Maria Imbaro: di sera, si consuma una rapina in villa ai danni di una famiglia di commercianti di ferramenta, molto nota in città. I banditi picchiano a sangue Massimiliano Delle Vigne, che rimedierà 5 punti di sutura alla testa, e la moglie, dopo averli sorpresi in giardino. Vengono rapinati dell'incasso giornaliero e delle carte di credito.

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