Maugeri, pena aggravata per Formigoni in appello: 7 anni e 6 mesi
CronacaL’ex governatore lombardo era stato condannato a 6 anni di carcere per corruzione in primo grado. Ora i giudici di Milano hanno aumentato la pena accogliendo la richiesta della procura generale
La Corte d'appello di Milano ha aggravato la pena, portandola da 6 anni a 7 anni e 6 mesi, per l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni imputato di corruzione nel processo sul caso San Raffaele-Maugeri. Formigoni ha ottenuto, secondo l'accusa, una serie di utilità, tra cui l'uso di yacht, vacanze e cene, per favorire i due enti con delibere di giunta per circa 200 milioni di rimborsi pubblici. La procura generale aveva chiesto proprio 7 anni e 6 mesi ossia la pena massima per la corruzione in questo caso. "Sono rimasto senza parole, non ho parole", ha commentato l'avvocato Mario Brusa, uno dei legali Formigoni, prima di lasciare il Palazzo di Giustizia.
L’interdizione dai pubblici uffici e i sequestri
I giudici d’appello hanno inoltre stabilito per l'ex governatore lombardo ed ex senatore, l’interdizione "in perpetuo dai pubblici uffici". Interdizione che diventerà definitiva in caso di conferma della condanna in Cassazione. Confermate dalla Corte anche la confisca "diretta" da 6,6 milioni di euro a carico di Formigoni stabilita dal tribunale nel dicembre del 2016 e il risarcimento a favore della Regione Lombardia, parte civile, da 3 milioni di euro, ascritto in primo grado a carico di Formigoni, dell'ex assessore Antonio Simone e del faccendiere Pierangelo Daccò (questi ultimi due hanno patteggiato nei mesi scorsi). Nelle scorse settimane la Corte dei Conti ha confermato il sequestro di circa 5 milioni di euro a carico di Formigoni, stabilito lo scorso giugno a causa dei mancati risarcimenti.
Il primo grado
Roberto Formigoni era stato condannato in primo grado, nel dicembre 2016, a 6 anni di carcere per corruzione. A carico di Roberto Formigoni il tribunale di Milano aveva inoltre disposto la confisca di circa 6,6 milioni di euro, tra cui la quota del 50% di proprietà di una villa in Sardegna il cui acquisto era stato uno dei punti al centro dell'inchiesta. Oltre a Formigoni, erano stati condannati l'ex assessore regionale lombardo Antonio Simone e l'ex uomo d'affari Pierangelo Daccò, rispettivamente a 8 anni e 8 mesi e 9 anni e 2 mesi di carcere. I due sono considerati dall'accusa i presunti collettori delle tangenti e coloro i quali avrebbero garantito circa 8 milioni di euro in benefit di lusso e contanti all'allora governatore lombardo, Roberto Formigoni. Condannati anche l'ex direttore amministrativo della Maugeri, Costantino Passerino, a 7 anni, e l'imprenditore Carlo Farina a 3 anni e 4 mesi.