Mafia Capitale: tornano in cella Brugia e Calvio, uomini di Carminati

Cronaca
I due collaboratori di Massimo Carminati: Matteo Calvio e Riccardo Brugia (Ansa)

Su richiesta della procura generale, la Corte d’appello ha disposto il carcere per i due uomini che erano ai domiciliari. Anche per loro, riconosciuta l’aggravante di associazione mafiosa  

Tornano in carcere due condannati del processo Mafia Capitale dopo la sentenza di secondo grado che ha riconosciuto l'esistenza dell'associazione di stampo mafioso (LA STORIA DEL MONDO DI MEZZO). Su richiesta della procura generale, infatti, la III Corte d'appello ha disposto il trasferimento in carcere per due collaboratori di Massimo Carminati accusati del 416 bis (l'aggravante di associazione mafiosa): Matteo Calvio, condannato a 10 anni e 4 mesi, e Riccardo Brugia, condannato a 11 anni e 4 mesi. I due si trovavano agli arresti domiciliari.

Altri due imputati restano ai domiciliari

Per gli altri due imputati che erano a rischio carcere e che si trovavano agli arresti domiciliari, l'ex consigliere comunale e regionale Luca Gramazio - condannato a 8 anni e 8 mesi - e l'imprenditore Fabrizio Franco Testa - 9 anni e 4 mesi - la corte d'Appello di Roma non ha aggravato la misura cautelare. I giudici hanno ritenuto non sussistere i rischi di reiterazione del reato associativo avendo i due rescisso da tempo i legami con l'associazione criminale.

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