Genova, autista tir: miracolato? Vero miracolo se si salvavano i bimbi
CronacaAd un mese dalla tragedia, l'autotrasportatore Vittorio Droghetto ha raccontato il momento del crollo del ponte Morandi: "All'improvviso davanti a me non c'era più nulla". LA STORIA
"Ero diretto a Savona per trasportare, come di consueto, frutta e verdure. C’era una pioggia scrosciante. Ero sul ponte e da un momento all’altro, davanti a me non ho visto più nulla. La campata, non c’era più”: a parlare ai microfoni di Sky TG24 è Vittorio Droghetto, autotrasportatore che lo scorso 14 agosto si trovava sul ponte Morandi, a Genova, nel momento del crollo. L'uomo è riuscito a salvarsi fermando il veicolo ad una cinquantina di metri dalla voragine, una delle immagini simbolo della tragedia. A un mese dall’incidente è tornato a vivere quei difficili momenti.
"Ho pensato a un terremoto"
La pioggia scrosciante, le auto in fila, poi davanti a sé, all’improvviso, il vuoto: "Ho pensato si trattasse di un terremoto, perché solo una calamità del genere poteva provocare un disastro simile. Ma il camion era fermo" ha spiegato l’uomo. Dopo l’iniziale shock, Droghetto ha avuto la lucidità di abbandonare il veicolo e mettersi in salvo: "Mi sono venuti in mente i filmati visti in tv di alcuni crolli e dopo la prima campata sarebbero venute giù anche le altre. Sono sceso dal camion e ho avvisato anche tutti gli altri che erano dietro di me di quello che stava succedendo". Dopo aver risalito l’intero cavalcavia fino allo svincolo che porta a Genova Ovest, l'autotrasportatore è stato soccorso da un passante e ha potuto avvisare i suoi familiari.
"Adeguiamo i ponti alle nostre città"
"La gente mi dice che sono stato miracolato. Io i miracoli li intendo in un altro modo. Sono stato fortunato a salire su quel ponte un minuto dopo gli altri. Il vero miracolo sarebbe stato se a salvarsi fossero stati i tre bambini", ha dichiarato visibilmente commosso l’uomo, ricordando le vittime più giovani della tragedia. Poi, un appello affinché episodi del genere non si verifichino più in futuro: “Bisogna adeguare la città. Così come noi andiamo avanti, anche i ponti devono andare avanti ed essere costruiti diversamente. Abbiamo la tecnologia giusta. Se riusciamo a vedere di che colore sono fatte le pietre su Marte, possiamo fare anche questo".