Pistoia, stop all’accoglienza di don Biancalani: “Locali inadeguati”

Cronaca
Don Massimo Biancalani prima di celebrare la messa nella chiesa di Vicofaro a Pistoia (Ansa)

La procura ha notificato un’ordinanza per la cessazione dell’attività di accoglienza perché la struttura non sarebbe idonea a ospitare così tante persone. Fuori norma la cucina e la caldaia, oltre a il sistema di sicurezza antincendio

Il Comune di Pistoia ha notificato al parroco di Vicofaro, don Massimo Biancalani, soprannominato "l'amico dei migranti", un'ordinanza per la cessazione dell'attività di accoglienza nei locali della canonica. Il provvedimento scatta dopo controlli effettuati in più volte da questura, Asl, vigili urbani e vigili del fuoco, che hanno rilevato l'inidoneità della struttura a ospitare così tante persone.

Inadeguate cucina e caldaia, oltre a sicurezza antincendio

A Vicofaro, infatti, al momento sono ospitati una settantina di richiedenti asilo (e qualche italiano senzatetto) usciti dai programmi ufficiali di accoglienza. Dai controlli, sarebbero risultati inadeguati cucina e caldaia, oltre ad alcuni problemi di sicurezza antincendio. Da stasera i migranti saranno dunque spostati in chiesa. “È grande e dispone di un matroneo molto capiente nel quale potranno trovare posto, senza disturbare le persone che vengono in chiesa", ha detto don Biancalani. Semmai, nota il parroco che più volte è stato al centro di polemiche per la sua opera di accoglienza, "ci sarà il problema dei bagni ma vedremo come risolverlo". Il sacerdote ha ora 60 giorni di tempo per opporsi al Tar, cosa che, ha annunciato “farà sicuramente”. Il sacerdote ha poi detto di voler iniziare “un digiuno di protesta contro questo provvedimento", dicendosi “molto contrariato perché credo che si potesse trovare una mediazione”.

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