Nave Diciotti, Ue: serve consenso migranti per ricollocarli in Albania

Cronaca
Lo sbarco di alcuni migranti dalla nave Diciotti (Ansa)
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Una portavoce della Commisione europea spiega che "quando si tratta di accordi bilaterali tra uno Stato membro e un Paese terzo", bisogna valutare la volontà delle persone a fare domanda di asilo. I 100 migranti accolti a Rocca di Papa raccontano le violenze subite

Mentre i 100 migranti della nave Diciotti accolti dalla Cei - che temporaneamente li ospita nel centro "Mondo Migliore" a Rocca di Papa - raccontano le violenze subite negli anni, gli altri 39 - per cui Irlanda e Albania hanno dato la disponibilità all'accoglienza - sono ancora nell'hotspot di Messina. E se il ricollocamento a Dublino non dovrebbe creare problemi, più difficoltà sembra presentare quello a Tirana. "Quando si tratta di accordi bilaterali tra uno Stato membro e un Paese terzo" come l'Albania, nel caso dei ricollocamenti, ha spiegato una portavoce della Commissione europea, "ci sono più elementi da prendere in considerazione" per valutarne la loro legalità. E in particolare: "Il consenso delle persone" a fare domanda di asilo in un Paese diverso da quello di arrivo.

Portavoce Ue: Rispetto regole tocca alle autorità nazionali

Tra gli altri elementi da tenere in conto ci sono poi la direttiva europea sull'asilo e quella sui rimpatri. Inoltre bisogna valutare se il migrante abbia o meno diritto all'asilo. "L'applicazione concreta" di queste regole e "far sì che siano rispettate tocca alle autorità nazionali", spiegano dall'esecutivo comunitario. L'Albania (insieme all'Irlanda e alla Cei) si era detta disponibile ad accettare 20 migranti della Diciotti lo scorso 25 agosto, quando non era stata raggiunta una soluzione a livello europeo. I migranti si trovavano sull'imbarcazione da giorni, nel porto di Catania, senza poter scendere a terra

Secondo pullman nella notte a Rocca di Papa

Intanto nella notte è arrivato a Rocca di Papa, intorno alle 2.15, il secondo pullman con a bordo i migranti della Diciotti. Il mezzo - partito ieri dall'hotspot di Messina assieme al primo pullman - si era fermato vicino a Salerno a causa di un guasto, per poi ripartire. "C'è stato un abbraccio commosso tra gli ospiti e i nuovi arrivati. I ragazzi erano stremati", hanno riferito gli operatori del centro "Mondo Migliore", dove i migranti - tutti eritrei - resteranno per qualche giorno prima di essere distribuiti in varie diocesi. Tensioni si sono registrate ieri sera davanti al centro (LE FOTO): da una parte alcuni militanti di estrema destra, contrari all’accoglienza, dall’altra un gruppo di cittadini a favore.

Il racconto dei migranti: torture durate anni 

Dopo l'arrivo a Rocca di Papa, molti dei richiedenti asilo eritrei hanno raccontato agli operatori sociali del centro le violenze subite nel corso degli anni, prima di arrivare in Italia. In Libia, in particolare, alcuni hanno riferito di essere stati tenuti sotto terra in un magazzino e venduti due o tre volte. In quello stato di detenzione, hanno detto i migranti, sono nati sedici bambini, tutti morti dopo 4-5 mesi. A quanto si è appreso, nessuno dei cento migranti ha problemi di salute. Tra i nuovi ospiti del centro ci sono anche 5/6 coppie sposate e in tutto 8 donne, vittime di abusi sessuali. I migranti, riferiscono gli operatori, "non hanno idea di quello che sta succedendo in queste ore intorno a loro, tantomeno del perché".

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