I ragazzi, ospiti di un centro accoglienza di Partinico, hanno raccontato di essere stati minacciati e presi a pugni da un branco di persone vicino alla spiaggia di Trappeto nella notte di Ferragosto. Presentata una denuncia contro ignoti
Proseguono le indagini a Partinico sull’episodio di violenza avvenuto nella notte di Ferragosto vicino alla spiaggia di Trappeto, nella frazione di Ciammarita, ai danni di cinque migranti minorenni che sono stati inseguiti, minacciati e picchiati da un branco di cinque persone. I giovani, quattro gambiani e un ivoriano, ieri sono stati sentiti dai carabinieri, insieme alla responsabile e all'operatrice del centro di accoglienza dove risiedono, ed è stata presentata una denuncia-querela contro ignoti. Al vaglio degli investigatori anche le telecamere di sicurezza della zona dov’è avvenuta l’aggressione.
L’aggressione
Secondo quanto ricostruito, i giovani migranti erano in spiaggia a Trappeto per festeggiare il Ferragosto quando, forse, sguardi e commenti di troppo hanno scatenato la furia del branco. In cinque li avrebbero spintonati e costretti ad allontanarsi mentre loro, secondo alcuni testimoni, avrebbero cercato di calmare gli animi dicendo: "Siamo come voi, siamo giovani che vogliono divertirsi come voi". Un tentativo inutile, tanto che poi gli aggressori li avrebbero seguiti, bloccati, minacciati di morte e presi a pugni davanti all’operatrice del centro di accoglienza che li aveva accompagnati al mare e che sarebbe stata spintonata a sua volta. A quel punto, il branco sarebbe stato messo in fuga dalle sirene delle forze dell’ordine.
Un altro episodio a fine luglio
Nella stessa zona, proprio a Partinico, lo scorso 28 luglio un richiedente asilo di 19 anni aveva denunciato di essere stato aggredito e offeso con insulti razzisti mentre stava lavorando come cameriere in un bar. Un gruppo di ragazzi l’avrebbe preso a calci e pugni e gli avrebbe gridato: “Vattene via sporco negro”. Il giorno dopo i carabinieri hanno fermato un uomo di 34 anni che è stato denunciato per lesioni con l'aggravante dell'odio razziale.