Mattarella ricorda eccidio di Stazzema: "Difendere diritti da minacce"

Cronaca
Foto d'archivio LaPresse
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Il messaggio del capo Stato nel 74esimo anniversario della strage nazifascista in Toscana, dove vennero uccisi 560 civili. "La fermezza e dignità della popolazione - afferma - hanno consentito di accumulare tesori preziosi per il Paese"

“Il commosso saluto della Repubblica si unisce a quello di tutti gli italiani e di tutti gli europei che considerano irrinunciabile quel patrimonio di libertà, di diritti, di solidarietà che, dopo la Liberazione, i nostri popoli sono riusciti a costruire e che siamo sempre chiamati a difendere da ogni minaccia". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato con una dichiarazione diffusa dal Quirinale l'eccidio nazifascista di Sant'Anna di Stazzema, in occasione del 74esimo anniversario della strage.

"Fermezza e dignità della popolazione tesori preziosi per il Paese"

"Sant'Anna di Stazzema è nel cuore degli italiani - scrive Mattarella - Lo spaventoso eccidio nazifascista, compiuto il 12 agosto di 74 anni fa, costituisce uno dei vertici di più sconvolgente disumanità che la guerra seppe toccare, destando orrore tra gli orrori", ricorda il capo dello Stato, sottolineando che "al tempo stesso la fermezza e la dignità mostrate dalla popolazione di Sant'Anna nel ricostruire la comunità dopo l'immane tragedia e nel trasmettere ai giovani il ricordo e i valori fondamentali della vita hanno consentito di accumulare tesori preziosi per il Paese intero, il suo tessuto democratico, la sua cultura di pace". "In questo giorno di ricorrenza - riprende il capo dello Stato - desidero esprimere il rinnovato dolore per le tante vite innocenti così crudelmente martoriate”.

"Rafforzare cultura della vita e pace tra uomini e popoli liberi"

"Una spietata ferocia si accanì allora su bambini, donne, anziani inermi, spezzando sentimenti e speranze, oltraggiando i loro corpi, occultando ogni segno di umanità negli stessi aguzzini. A tanto può giungere la violenza, l'odio, la smania di dominio: questa memoria consegna alle nostre coscienze un monito che mai può essere cancellato. Sta ora al nostro impegno e alle nostre responsabilità, personali e - osserva ancora Mattarella - collettive, rafforzare nei tempi nuovi la cultura della vita, la pace tra uomini e popoli liberi, la solidarietà necessaria per dar vita a uno sviluppo davvero condiviso e sostenibile".

L’eccidio 75 anni fa

L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è una delle pagine più tragiche della seconda guerra mondiale: nel paese dell’Alta Versilia i soldati nazisti, insieme a membri della 36ª brigata "Mussolini" travestiti con divise tedesche, trucidarono 564 civili, di cui 130 bambini. Nella zona, oltre agli abitanti, erano presenti anche decine di sfollati dalla costa che si erano rifugiati lì. Tutte le persone del paese, circa 300 donne, vecchi e bambini, vennero radunate nel piazzale della chiesa, uccise a colpi di mitra e poi date alle fiamme. Scendendo a valle, le SS uccisero quelli che incontrarono nelle frazioni di La Culla, Vacchereccia e nel paese di Valdicastello. I nazifascisti cosparsero i cadaveri di benzina e appiccarono il fuoco. La ricostruzione degli avvenimenti, l'attribuzione delle responsabilità e le motivazioni che hanno originato l'eccidio sono state effettuate con il processo che si è svolto al Tribunale militare della Spezia, conclusosi nel 2005 con la condanna all'ergastolo per dieci SS colpevoli del massacro. La sentenza è stata confermata in appello nel 2006 e ratificata in Cassazione nel 2007. Quest’ultima qualificò la strage come "un atto terroristico premeditato".

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