A dirlo è il proprietario stesso su Facebook, dopo che nei giorni scorsi l’animale era stato descritto come un eroe dei soccorsi di Amatrice. Diffusi i risultati degli esami sulla sua morte: è morto avvelenato
Kaos "non era un cane eroe, forse lo sarebbe diventato". E' quanto scrive su Facebook il proprietario dell'animale, Fabiano Ettorre, smentendo così la notizia rilanciata dalle agenzie di stampa, secondo cui il cane avrebbe compiuto gesti eroici durante i soccorsi per il terremoto di Amatrice. La ricostruzione era stata messa inizialmente in discussione dal sito di debunking Butac.
Intanto sono stati diffusi gli esami sulle cause della sua morte. Il cane è deceduto per avvelenamento da metaldeide, un prodotto chimico usato in agricoltura per uccidere le lumache. È quanto risulta dagli esami finali dell'Istituto zooprofilattico di Abruzzo-Molise. Non si sa ancora se l'avvelenamento sia stato doloso o se ci sia stata un'assunzione involontaria da parte del cane. Viene così smentita la notizia data ieri dal Messaggero, che rivelava come, secondo i primi rilievi dell’autopsia, non si sarebbe trattato di avvelenamento, ma di un decesso per cause naturali.
Confermata l’accusa del proprietario del cane
Confermata invece l’ipotesi di Fabiano Ettorre, padrone del cane e suo addestratore, che su Facebook aveva denunciato i presunti autori dell'uccisione, parlando subito di avvelenamento. Intervistato dal Messaggero, Ettorre aveva difeso la sua teoria: "Non ci credo più a questa buffonata, penso che vista la grande risonanza qualcuno tenterà di mettere a tacere la storia. Hanno sequestrato la salma in un batter d’occhio e poi, dopo 48 ore, è stato imposto il silenzio assoluto".
I dubbi del veterinario di parte
Dubbi sull'ipotesi di un infarto erano stati espressi anche dal veterinario di parte Pierluigi Castelli, che assiste il proprietario di Kaos: "In base alla descrizione e agli elementi che ci ha fornito il proprietario sullo stato del cane al momento del ritrovamento non sembrerebbe un disturbo di questo tipo, cioè infarto. L'unica possibilità è che avesse una malformazione congenita che non si conosceva. Per ora, però - sottolinea Castelli - si tratta solo di sospetti perché la Procura non ci ha ancora autorizzato ad accedere agli atti dell'autopsia, che non sapevamo nemmeno essere in corso ieri".