Save the Children Italia: 427mila bimbi testimoni di violenze in casa

Cronaca
Abbattiamo il Muro del Silenzio! - Immagine tratta dal video installazione Campagna violenza assistita 2018 (Save The Children) - “Il bambino nell’immagine è un attore. L’immagine non è in alcun modo connessa alle informazioni contenute sul materiale informativo”
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Negli ultimi 5 anni migliaia di bambini hanno assistito a episodi di maltrattamenti in casa, spesso ai danni delle loro mamme. L’associazione lancia l’iniziativa “Abbattiamo il muro del silenzio”. A Roma un’installazione immersiva per provare il dramma di tanti minori

In Italia si stima che 427mila minori, in soli cinque anni, abbiano vissuto la violenza tra le mura domestiche nei confronti delle loro mamme, nella quasi totalità dei casi compiute per mano dell’uomo. I numeri arrivano da Save the Children, secondo cui ogni anno migliaia di bimbi assistono direttamente ai maltrattamenti, di cui a volte sono vittime essi stessi, oppure ne prendono coscienza in maniera indiretta notando i lividi, le ferite o i cambiamenti di umore nella loro madre, o osservando porte, sedie o tavoli rotti in casa. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla piaga della “violenza assistita”, spesso sommersa, l’organizzazione internazionale ha lanciato l’iniziativa “Abbattiamo il muro del silenzio” e ha diffuso un dossier che contiene inedite elaborazioni realizzate dall’Istat per Save the Children.

Bambini in pericolo

Dal nuovo dossier di Save the Children emerge che tra le donne che in Italia hanno subito violenza nella loro vita – oltre 6,7 milioni secondo l’Istat -, più di 1 su 10 ha avuto paura che la propria vita o quella dei propri figli fosse in pericolo. In quasi la metà dei casi di violenza domestica (48,5%), inoltre, i figli hanno assistito direttamente ai maltrattamenti. Mentre in più di 1 caso su 10 (12,7%) le donne dichiarano che i propri bambini sono stati a loro volta vittime dirette dei soprusi per mano dei loro padri. Oggi, nel nostro Paese, sono oltre 1,4 milioni le madri che nel corso della loro vita hanno subito maltrattamenti in casa (spesso anche in gravidanza) da parte dei loro mariti o compagni. Solo il 7% si è mostrata molto consapevole del reato subito e ha attivato dei percorsi di uscita dalla violenza.

Le vittime silenti della violenze

Quasi 550.000 donne vittime di violenza domestica sono vittime silenti, che quasi mai denunciano o si rivolgono a medici e che nel 57% dei casi non considerano la violenza subita come un reato, ma solo come “qualcosa di sbagliato”. Più di 446.000 vittime vivono ancora con il partner violento e spesso non vedono possibili vie di uscita dalla relazione, spesso anche perché non indipendenti dal punto di vista economico. 174.000 mamme che hanno subito violenza dal loro attuale compagno dichiarano che i figli hanno visto o subito direttamente i maltrattamenti. “La casa dovrebbe essere per ogni bambino il luogo più sicuro e protetto e invece per tanti si trasforma in un ambiente di paura e di angoscia permanente”, spiega Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

L’installazione immersiva “La stanza di Alessandro”

In concomitanza con il lancio dell’iniziativa, dal 5 al 7 luglio, presso Palazzo Merulana a Roma, è possibile visitare un’installazione immersiva, chiamata “La stanza di Alessandro”, creata da Save the Children per vivere in prima persona il dramma che tanti bambini vivono quotidianamente. Il visitatore potrà entrare in quella che apparentemente è la normale cameretta di un bambino di 7 anni, dove sono tuttavia presenti diversi particolari che possono rivelare il clima di paura che prova un minore che assiste in casa alla violenza nei confronti della propria mamma: un rifugio sotto il letto, un nascondiglio nell’armadio, giocattoli rotti o libri di scuola rovinati. Grazie alla tecnologia bone conductor (conduzione ossea), le persone vivranno quindi le stesse sensazioni, lo stesso clima di angoscia e di paura che prova nella realtà un minore quando la propria mamma subisce i maltrattamenti tra le mura domestiche.

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