Convalidati i fermi e la custodia in carcere per i quattro giovani accusati di aver picchiato e accoltellato il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini. Il giudice nell’ordinanza: "Aggressori sapevano di poter produrre conseguenze mortali"
Niccolò Bettarini, figlio di Stefano e Simona Ventura aggredito e accoltellato domenica scorsa all'esterno di una discoteca milanese, è riuscito a salvarsi per "l'intervento di alcuni degli amici" e di uno in particolare. Per questo non è morto a causa della "brutale aggressione”. Sono queste le conclusioni del gip di Milano Stefania Pepe nell'ordinanza di custodia in carcere per i quattro accusati di tentato omicidio. Secondo il gip gli aggressori hanno cercato di uccidere il giovane perché si erano "certamente" prefigurati che "gli atti posti in essere", ossia il pestaggio e soprattutto le coltellate, "avrebbero comunque potuto produrre conseguenze mortali", anche in considerazione della "loro superiorità numerica e della violenza della loro azione". Il giudice parla di "dolo alternativo", ossia del fatto che i fermati avevano previsto la possibilità che il giovane sarebbe potuto morire.
Convalidata la custodia in carcere
Il gip, nell’ordinanza, ha convalidato i fermi e applicato la misura della custodia in carcere per i quattro giovani, tra cui quello che, secondo l'accusa, avrebbe inferto le coltellate e ferito il 19enne. I quattro restano dunque in carcere con l'accusa di tentato omicidio ai danni di Niccolò Bettarini all'esterno della discoteca milanese “Old Fashion”.