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Morto dopo inseguimento tra auto: altri 4 arresti a Firenze

Cronaca
La strada dove Dini ha perso la vita, a Firenze (ansa)

Le persone finite in manette sarebbero coinvolte nella morte del 29enne Duccio Dini, investito il 10 giugno alla periferia di Firenze. Un 65enne e un 36enne sono già in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Salvini: "Devono marcire in galera"

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Altre quattro persone sono state arrestate per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto e ucciso dall’inseguimento tra più auto alla periferia di Firenze, il 10 giugno scorso, mentre era fermo sul suo scooter a un semaforo (FOTO). Nelle prime ore del 4 luglio, i carabinieri del comando provinciale del capoluogo toscano hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone di etnia rom. La misura è stata disposta dal gip su proposta della procura. Per la morte del 29enne erano già stati arrestati un 65enne e un 36enne accusati di omicidio volontario. Immediato il commento del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che dal suo account Twitter scrive: “Blitz dei Carabinieri all’alba, arrestati altri 4 Rom per l’omicidio di Duccio Dini, travolto mentre questi delinquenti si inseguivano a folle velocità per le strade di Firenze. Devono MARCIRE in galera. Tornerò presto in città. Chi sbaglia paga.”

La ricostruzione dei fatti

Dini era stato investito al termine di un inseguimento fra auto il 10 giugno in via Canova, nel quartiere dell’Isolotto, a Firenze. Ricoverato subito dopo in condizioni disperate all'ospedale di Careggi, era stato dichiarato morto al termine di un accertamento dell'attività encefalica durato sei ore. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la spedizione punitiva era stata organizzata contro un 43enne colpevole di aver dato un pugno al suocero che lo aveva accusato di maltrattare la figlia. Il “commando era pronto ad uccidere”, fanno sapere i carabinieri. Secondo la ricostruzione dei fatti, intorno alle 12 del 10 giugno l'auto guidata dal 43enne è stata speronata nel parcheggio di un supermercato di via Canova da un'altra vettura. Poco dopo ne è arrivata anche una terza, partita poco prima dal campo nomadi del Poderaccio: a bordo, armati di una mazza da baseball che poi hanno brandito dal finestrino nelle fasi dell'inseguimento, tre persone. Sempre dal Poderaccio, a bordo di un furgone, sono poi partiti in due. Quando l'auto del 43enne è poi uscita dal parcheggio del supermercato facendo scattare l'inseguimento, il furgone è rimasto bloccato per la foratura di una gomma. Le altre auto si sono rincorse a una velocità di oltre 100 chilometri orari, fino a provocare la carambola nella quale sono rimasti gravemente feriti Duccio Dini, morto il giorno successivo in ospedale, e il 43enne. Quest'ultimo, riuscito a uscire dalla sua auto andata in fiamme, si è rifugiato su un albero mentre i tre occupanti della terza macchina lo inseguivano con una mazza da baseball. Le indagini dei carabinieri sono state condotte attraverso l'acquisizione delle testimonianze, la visione dei filmati delle telecamere, l'analisi dei tabulati telefonici e il prelievo dei campioni biologici sui veicoli coinvolti.