Da Berna a Forza Nuova: striscioni, razzismo e polemiche per Balotelli

Cronaca
Foto: Ansa

"Balotelli ta het piö enhiminit che negher" ovvero "Balotelli sei più stupido che nero". Questo l'ultimo messaggio nei confronti dell’attaccante, che nelle scorse settimane era stato al centro di una discussione sui temi di integrazione e immigrazione

Altro striscione poco edificante nei confronti di Mario Balotelli. Nella sua città, Brescia, Forza Nuova ha esposto la scritta: "Balotelli ta het piö enhiminit che negher". Che tradotta dal dialetto bresciano vuol dire: "Balotelli sei più stupido che nero". Si tratta dell’ultimo episodio che coinvolge il centravanti della nazionale sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione. Lo stesso calciatore, ex Milan e Inter, aveva risposto a un primo striscione apparso lo scorso 28 maggio durante l’amichevole tra Italia e Arabia Saudita. Successivamente, c'era stata anche la polemica con Salvini.

Il messaggio di Fn e il primo striscione a Berna

Con lo striscione, attaccato sulla cancellata di una strada cittadina e lungo più di due metri, Forza Nuova critica la posizione dell'attaccante bresciano sul tema immigrazione. "Dopo aver ostentato per anni, e da bravo spaccone, la propria esuberanza e ricchezza, oggi si sforza malamente di rivalutare la sua immagine cavalcando il personaggio 'paladino dei migranti'", dicono gli esponenti. La polemica che ha visto protagonista Mario Balotelli deriva, in realtà, da un primo striscione apparso lo scorso 28 maggio durante il match amichevole tra Italia e Arabia Saudita. In quell’occasione, vista la possibilità paventata nel pre-partita di vedere il centravanti con la fascia di capitano, era stata esposta la scritta: "Il mio capitano è di sangue italiano". Lo stesso Balotelli si era poi sfogato sui social scrivendo: "Siamo nel 2018, basta ragazzi! Svegliatevi! Per favore".

Lo striscione a Nizza e la polemica con Salvini

Pochi giorni dopo il primo striscione, Mario Balotelli è stato oggetto di un secondo messaggio, questa volta molto più positivo, in occasione dell’amichevole tra Italia e Francia giocata a Nizza, città dove il classe ’90 ha giocato nelle ultime stagioni. Qui, l’1 giugno, i sostenitori della squadra locale avevano risposto al pensiero razzista dei tifosi azzurri di Berna esponendo lo striscione: "Pelle nera, sangue rosso. Mario qui sei il capitano". Uno striscione che la polizia francese non ha fatto entrare allo stadio ma che gli autori hanno poi esposto in città. Tuttavia, nella conferenza stampa che ha preceduto il terzo match amichevole, quello contro l’Olanda del 4 giugno, Balotelli è ritornato sull’argomento ("Il razzismo fa molto male, l’Italia sia più aperta") e sulla possibilità di diventare il capitano della Nazionale: "Si cominci a integrare le persone che vengono da fuori. Se fossi capitano sarebbe un bel segnale per gli immigrati". Parole alle quali ha risposto Matteo Salvini: "Il capitano deve essere umile".

Balotelli, Salvini e lo ius soli

Il giorno dopo la partita contro l’Olanda (dove Balotelli non ha giocato e non ha indossato la fascia di capitano), l’attaccante bresciano e il leader leghista hanno continuato la loro polemica sullo ius soli. "Brutto avere la cittadinanza solo a 18 anni, da giovane è stato difficile non essere riconosciuto come italiano", ha detto l’attaccante della Nazionale. "Caro Mario, lo 'ius soli' non è la priorità mia, né degli italiani. Buon lavoro, e divertiti, dietro al pallone", ha risposto il leader della Lega all’appello di Balotelli. "Sono nato e cresciuto in Italia e non sono mai stato in Africa, purtroppo. Non sono un politico, ma penso che la legge debba essere cambiata. Mi sento di lanciare un appello per questo”, aveva aggiunto il ragazzo nato a Palermo da genitori ghanesi. "Nella mia vita ci sono stati tanti razzisti, anche ignoranza e paura del diverso. Quando ero più piccolo la vedevo in maniera differente, era molto difficile. C'erano cose che ancora non capivo e che ora so: piano piano si può cambiare, non è facile", aveva concluso prima dell’ultima stoccata a Salvini: "Dove andrò a giocare? All'avvocato Rigo (collaboratore del suo procuratore, Mino Raiola, ndr) ho detto che lo sa Salvini dove giocherò... ".

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