L'Italia a due velocità, il divario tra Nord e Sud

Cronaca

Francesca Smacchia

lavoro

Settentrione e Meridione sono sempre più distanti tra loro, sembrano due realtà geografiche diverse eppure fanno parte della stessa nazione: l’Italia. Ne parliamo ad Hashtag24

 

Cresce la spesa alimentare delle famiglie italiane dell’1,4% ad eccezione del Sud. Secondo la Coldiretti, mentre al Settentrione i consumi alimentari sono decisamente cresciuti nel 2018 con una percentuale del 3,3% a Nord Ovest e del 5% a Nord Est, il Meridione è a -1,1%. Sembrano due Paesi diversi, invece sono le due facce dell’Italia. Il Nord produttivo fatto di imprese e start up in procinto di lasciarsi alle spalle la crisi e il Sud ricco di tradizioni e culture il più delle volte inespresse che fatica a crescere.

La disoccupazione

Ma non tutto è parte di questa disfatta. Basti pensare al Rapporto sul turismo enogastronomico italiano che vede la Sicilia, la Puglia e la Campania, rispettivamente con il 13, il 10 e l’8% di preferenze, al top per l’offerta di prelibatezze culinarie e vini pregiati. Certo è che, a fronte di vere eccellenze di accoglienza, strutture all’avanguardia e paesaggi mozzafiato, la netta differenza tra Sud e Nord del Paese la fanno i dati sul lavoro. Il tasso di disoccupazione nel Mezzogiorno è del 19,4%, tre volte tanto quello del Nord al 6,9%. Dei 5 milioni di persone che vivono in povertà assoluta la Regione con più indigenti è la Calabria, con un reddito medio pro capite di circa 17.000. Un distacco profondo segnato dal reddito della Provincia Autonoma di Bolzano che registra 42.600 euro annui per abitante.

Le altre disparità

E intanto un tema spesso al centro delle cronache dei giornali è quello della sanità. Così uno studio dell’Università Cattolica di Roma sottolinea come al Nord si viva più a lungo che al Sud. La maggiore sopravvivenza si registra nelle Regioni del Nord Est, dove i sistemi ospedalieri si confermano poli di eccellenza per i ricoveri anche dei non residenti, al contrario di Calabria, Sicilia e Campania che sono il fanalino di coda per sprechi, inefficienze e inadempimenti. Tutto questo senza dimenticare l’annoso problema delle infrastrutture, dai trasporti all’edilizia. Nel Sud Italia circa il 50% delle nuove costruzioni sono abusive mentre al Nord questa percentuale raramente ha superato il 5%. Anche per la rete ferroviaria ad alta velocità il Sud resta arretrato rispetto al Nord: 237 km rispetto a 732 Km. Una storia lunga che intreccia astuzie, manchevolezze, mala politica e interessi economici diffusi. Così da una parte il Sud non cresce pur avendo potenzialità e ingegno e dall’altra il Nord con le risorse si rivolge direttamente all’Europa con il rischio di trainare solo una parte dell’economia nazionale.

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