Già responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, è stato recentemente nominato alla guida dell'Istruzione nel governo Lega-M5S. Dovrà confrontarsi con una serie di emergenze
La videolettera di Riccardo Bocca
Carissimo neoministro dell’Istruzione Marco Bussetti, prima di tutto buon lavoro. Dopodiché le invio questa videolettera perché - anche se la scuola ha trovato uno spazio minimo, nei discorsi programmatici del premier Conte in Parlamento - il ruolo che lei va a ricoprire è uno di quelli cruciali nello scacchiere delle speranze di tutti.
Dovrà confrontarsi - lo abbiamo appena visto - con una serie di emergenze che vanno dalle condizioni desolanti in cui i professori sono costretti a lavorare, al bullismo tra ragazzi, alla fatiscenza progressiva delle strutture pubbliche, alla perdita di autorevolezza del sistema scolastico e la mancanza di un chiaro progetto culturale.
Non piccoli intoppi, ma esiti cronici di politiche che - anche quando a prevalere sono state la competenza e la buona fede - hanno ottenuto poco. Quanto basta perché a questo punto gli addetti ai lavori - e non soltanto loro - parlino di un sistema in ginocchio, umiliato da decenni di disattenzione e tentativi abortiti.
Un senso di rassegnazione, caro ministro Bussetti, che lei dovrà combattere fin da subito, consapevole del bisogno quotidiano di sostegno lucido e forte al settore. Quel progetto, per intendersi, che il governo Renzi ha battezzato come la buona scuola e che Conte oggi ha detto di non voler stravolgere, ma che nei fatti ha più zoppicato che corso. Ha idea, concretamente, di come riuscire a fare meglio?