Vani i tentativi di salvare una delle ditte simbolo del pandoro. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello di un fondo americano che aveva presentato un piano da 20 milioni di euro. Tra dipendenti e stagionali coinvolti 350 dipendenti
Il “miracolo di Natale” dell’anno scorso non si compirà quest’anno. Il Tribunale di Verona ha dichiarato il fallimento della Melegatti, l’azienda fondata da Domenico Melegatti che nel 1894 brevettò la ricetta del pandoro. L'azienda, tra dipendenti diretti e stagionali, dà lavoro a 350 persone. Ha fermato la produzione lo scorso gennaio e la situazione era incerta già da mesi per un debito stimato in 50 milioni. Sfumate i tentativi di salvataggio da parte di aziende e fondi, oggi è arrivata la sentenza del Tribunale che sembra mettere fine alla storica azienda dolciaria.
Fallito l’ultimo tentativo
L'ultimo tentativo di salvare l'azienda risale allo scorso 8 maggio. Il fondo americano D.E. Shaw & C. aveva presentato un piano di salvataggio che prevedeva un investimento di 20 milioni di euro per il rilancio della società, ma negli ultimi due mesi la dirigenza di Melegatti (dallo scorso novembre sotto tutela di due commissari nominati dal Tribunale), non è riuscita a produrre un piano sostenibile per la ristrutturazione del debito. Da qui il Tribunale ha accolto l'istanza presentata dal pm Alberto Sergio che ha constatato l’impossibilità di sanare la pesante situazione debitoria dell'azienda.
Le offerte precedenti
Ma quella del fondo americano è solo una delle ultime manifestazioni d'interesse arrivate per Melegatti. Dopo il fondo Abalone, che aveva messo 6 milioni per finanziare la mini-campagna natalizia dell’anno scorso che fece ripartire la produzione portando nei negozi un milione e mezzo di pandori e panettoni, ci aveva provato la concorrente Dal Colle. Quest’ultima aveva acquistato quote nella società veicolo dello stesso Abalone, che alla fine si era sfilato. Poi è stata la volta di Hausbrandt, impresa triestina del caffè con sede nel trevigiano; tentativo naufragato di fronte alla situazione debitoria di Melegatti rivelatasi peggiore del previsto.
L'appello dei lavoratori
Con un'inserzione su un quotidiano, i lavoratori riuniti sotto la sigla sindacale della Cig hanno lanciato un appello chiedendo di separare il giudizio sulle responsabilità degli amministratori dalla possibilità di dare un futuro a Melegatti: “Noi siamo coloro che fino ad oggi con dignità, sacrificio e senso del dovere hanno mantenuto in vita l'anima dell'azienda, il suo lievito madre e allo stesso modo stiamo tenendo in vita la speranza", si legge nell’appello.
Una speranza
Sul fallimento dell'azienda veronese è intervenuto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Attendiamo il commissario per un primo confronto, che dovrà servire a garantire gli obiettivi irrinunciabili: mantenere l'attività produttiva e quindi i mercati di riferimento, salvaguardare l'occupazione, mantenere in vita un marchio storico e una azienda simbolo del Veneto", ha affermato il governatore veneto, garantendo il massimo impegno da parte della Giunta regionale. Servirebbe un altro miracolo di Natale.