La sorella di Elisa Amato, la 30enne uccisa dall’ex fidanzato che poi si è tolto la vita a San Miniato (Pisa), ha spiegato: “C’erano avvisaglie, era un ragazzo molto disturbato. Lei non ha voluto denunciarlo per stalking perché non voleva farlo soffrire”
“Le avvisaglie c’erano tutte, Federico pedinava mia sorella quasi quotidianamente”. Così la sorella di Elisa Amato, la 30enne di Galciana di Prato uccisa dall’ex fidanzato Federico Zini che poi si è tolto a sua volta la vita a San Miniato (Pisa), ha spiegato ai microfoni di Sky TG24 il rapporto tra i due ex fidanzati, finito in tragedia. "I genitori di Federico dicono che non c’erano avvisaglie, che il figlio era una persona solare e tranquilla. Non è vero: era un ragazzo molto disturbato, che pedinava mia sorella, ogni volta che lei sia allontanava da lui andava nel posto di lavoro, alla stazione di Prato dove lei tornava ogni giorno o sotto casa sua in piena notte. Accadeva quasi quotidianamente”, ha spiegato la sorella di Elisa.
Lei non voleva denunciarlo
“Elisa era consapevole anche se forse non abbastanza, che c’erano avvisaglie. Anche i genitori di lui lo erano, perché è stato chiesto espressamente a loro di aiutarlo per fargli accettare che questo amore non poteva andare avanti”, continua la sorella a Sky TG24. “È stato chiesto più volte a Elisa di fare una denuncia di stalking, cosa che lei non ha mai voluto fare, anche per amore di questo ragazzo, perché gli voleva bene e non voleva farlo soffrire”.
L’omicidio-suicidio
Federico Zini, 25enne calciatore del Tuttocuoio (Lega Pro), ha aspettato la ex Elisa Amato, commessa in un negozio di moda, davanti alla sua abitazione. Alcune persone, intorno alle tre, avrebbero sentito la coppia litigare in mezzo alla strada, forse degli spari, prima di vedere un'auto fuggire a forte velocità. Poco dopo, vicino all'abitazione di lei, è stata trovata la macchina del suo ex, residente a San Miniato (provincia di Pisa) e le ricerche sono state subito estese. Non è chiaro se l'uomo abbia ucciso la ragazza già a Prato o l'abbia costretta a salire in auto e poi le abbia sparato una volta raggiunto un parcheggio a San Miniato, dopo aver percorso una cinquantina di chilometri, prima di uccidersi. I corpi dei due sono stati trovati ieri mattina.