Tragedia sulle Alpi svizzere: salgono a 6 i morti, 5 sono italiani

Cronaca
Quattro delle cinque vittime italiane della tragedia sulle Alpi: in alto Marcello Alberti con sua moglie Gabriella Bernardi, in basso a sinistra Mario Castiglioni, a destra Elisabetta Paolucci. Ancora ignota l'identità della quinta vittima.

Facevano parte di un gruppo rimasto bloccato da una tempesta a 3100 metri mentre percorreva il tragitto da Chamonix a Zermatt nel Canton Vallese. Altre 5 persone sono in condizioni gravissime

E' salito a 6 vittime il bilancio della tragedia avvenuta tra domenica e lunedì nella zona della Pigna d'Arolla, sulle Alpi svizzere. Cinque sono italiani, come ha confermato la Farnesina. La sesta vittima è una donna di nazionalità bulgara di 52 anni. Tutti gli scialpinisti coinvolti sono stati recuperati e portati negli ospedali svizzeri: lo fa sapere all'ANSA il portavoce della polizia cantonale che ha coordinato i soccorsi. "Non risultano pertanto dispersi".

Le vittime italiane

Oltre alla guida alpina Mario Castiglioni di 59 anni, comasco ma residente in Svizzera resa nota nella tarda serata di lunedì, altre tre vittime sono tutte bolzanine, molto conosciute negli ambienti del Cai. Si tratta di Elisabetta Paolucci di 44 anni, Marcello Alberti, di 53 anni e di sua moglie Gabriella Bernardi di 52. Ancora non è stata resa nota l'identità della quinta vittima.

Superstite: "Vivo grazie a esperienza"

"È successa una cosa gravissima e sono sopravvissuto grazie alla mia esperienza": così Tommaso Piccioli, uno dei superstiti della spedizione finita in tragedia sulle alpi svizzere, all'ANSA. "Sto bene. Mi hanno appena dimesso dall'ospedale".

"Sto bene. Mi hanno appena dimesso dall'ospedale": 

Altre 5 persone sono gravi

Ci sono altre 5 persone, che facevano parte della comitiva, ancora in gravi condizioni dopo aver passato la notte in alta quota, al freddo e al gelo (temperature a meno 5 gradi e raffiche di vento anche a 79 km/orari) intrappolati da una tempesta. Due alpinisti di 21 e 22 anni hanno invece perso la vita sul monte Monch. La comitiva è rimasta bloccata a oltre 3mila metri di altitudine a causa di una bufera che ha impedito loro di raggiungere il rifugio Cabane des Vignettes. 

Nella giornata di lunedì altre vittime della montagna

Ad aggravare il bilancio dell'ondata di maltempo che si è abbattuta sulla dorsale alpina ci sono state altre tre tragedie. La prima sul versante Sud del Monte Rosa dove un'escursionista russa si è avventurata con le ciaspole a 4.200 metri di altitudine e si è smarrita. In Francia, ai piedi del Monte Bianco, due scialpinisti francesi sono morti in altrettanti incidenti. E ancora: due giovani alpinisti svizzeri di 21 e 22 anni sono stati trovati senza vita sulle Alpi bernesi, nella zona del monte Monch, a 4.105 metri. Infine, un alpinista francese di 49 anni è stato travolto da una valanga durante la salita del Feechopf, 3.888 metri nel Vallese, ed è morto. Due vittime anche sulle Alpi bellunesi. 

Italiano morto sull'Himalaya

Un alpinista italiano, Simone La Terra, è invece morto in Nepal mentre stava scalando il Dhaulagiri, una delle vette più alte dell'Himalaya. L’uomo, che avrebbe compiuto 37 anni il prossimo 7 maggio, era di Castiglione delle Stiviere (Mantova). Era un alpinista esperto e aveva iniziato a conquistare le cime più alte fin dal 2005.
 

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