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Scontri Liverpool, i due tifosi della Roma rinviati a giudizio

Cronaca
L'esterno dello stadio di Liverpool (Foto: Getty Images)

Dopo il ferimento di un supporter dei Reds prima del match di Champions League del 24 aprile scorso, gli ultrà si sono presentati davanti al giudice inglese: le accuse sono "disordini violenti" per entrambi, "lesioni gravissime" per uno di loro. Negata la cauzione

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Sono stati rinviati a giudizio e rimarranno in carcere fino al 24 maggio i due tifosi romanisti  arrestati a Liverpool per le violenze fuori dallo stadio prima della semifinale di Champions League Liverpool-Roma del 24 aprile. Disordini sfociati nel grave ferimento di un supporter dei Reds di 53 anni, che è in ospedale in coma. Entrambi gli ultrà sono comparsi questa mattina, 26 aprile, davanti al giudice della South Sefton Magistrates Court, che ha notificato ai due i capi d'imputazione. Per uno di loro l'accusa è di "disordini violenti". Per l'altro, invece, si parla anche di "lesioni gravissime". In un primo momento il reato ipotizzato per entrambi era quello di tentato omicidio. Ai due italiani è stata inoltre negata la libertà su cauzione.

Gli ultrà respingono le accuse

I due tifosi giallorossi, che hanno 20 e 29 anni, hanno respinto le accuse davanti agli inquirenti inglesi. I supporter sono stati interrogati e hanno affermato di non essere gli autori del pestaggio del tifoso del Liverpool. Gli ultrà, poi, in base a quanto riferisce il loro avvocato in Italia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in merito alle altre contestazioni.

Gli scontri a Liverpool

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine inglesi, un’ora prima della partita dello scorso 24 aprile, vinta dal Liverpool per 5-2, sono scoppiati tafferugli davanti all'Albert Pub, cuore del tifo Reds, vicino allo stadio di Anfield Road. Gli ultrà romanisti sarebbero arrivati da una strada secondaria, prendendo alle spalle un gruppo di supporter del Liverpool, che, a loro volta, avrebbero attaccato dopo un lancio di bottiglie. Nei tafferugli tra opposte fazioni, un tifoso irlandese dei Reds sarebbe stato picchiato con una cinghia e scaraventato a terra. L’uomo - imprenditore di 53 anni e padre di tre figli - ha battuto violentemente la testa, riportando un trauma cranico ed è ricoverato in coma nel centro neurologico di Walton.

Paura per il ritorno a Roma: attesi 5 mila Reds

Intanto cresce la tensione in vista del match di ritorno tra Roma e Liverpool previsto per il prossimo 2 maggio allo Stadio Olimpico. Sono circa 5mila i tifosi ospiti attesi: tra questi quasi mille dovrebbero essere ultrà e dunque considerati a rischio. Il dispositivo di sicurezza punterà a controllare le frange più violente delle tifoserie per scongiurare eventuali vendette dopo i fatti di Liverpool. In campo per garantire la sicurezza in occasione della partita all'Olimpico dovrebbero essere impiegati oltre mille agenti delle forze dell'ordine. E proprio in vista della partita, domani (27 aprile) si terrà a Roma un vertice tra Liverpool, il club giallorosso, la Uefa e le autorità di polizia per pianificare il match. Lo fa sapere in una nota pubblicata sul suo sito il club inglese, così da "poter fornire ai nostri tifosi in viaggio verso Roma le più complete indicazioni sulla sicurezza. Per questo abbiamo chiesto un incontro straordinario nella capitale".