Il Museo del Papiro di Siracusa vende alcuni pezzi per autofinanziarsi
CronacaL'annuncio (poi rimosso) sul sito della struttura è stato ripreso dal blog di un'esperta. La direzione conferma la scelta necessaria a evitare la chiusura e finanziare nuovi progetti
Antichi papiri in vendita per mancanza di fondi. Il "Museo del papiro Corrado Basile" di Siracusa per autofinanziarsi ha comunicato la possibilità di acquistare 20 antichi frammenti di papiri greci e egizi.
Vendita di autofinanziamento
Tutti i reperti messi in vendita provengono dalla collezione del sito espositivo siracusano. I pezzi, riporta l'avviso di vendita, sono di "accertata provenienza, acquistati circa dieci anni fa e, per quanto di conoscenza, inediti". Il museo è una realtà unica al mondo e si inserisce all'interno dell'Istituto internazionale del papiro fondato nel 1987 da Anna Di Natale e Corrado Basile, due noti papirologi. L'idea di vendere alcuni papiri ha destato così tanto scalpore da portare la direzione a rimuovere l'avviso dal sito ufficiale del museo. Anche se la vendita rimane ufficiale e aperta ad altri istituti specializzati. In una dichiarazione a La Stampa lo stesso Basile ha affermato che la vendita "non è intesa per privati ma solo per enti. Siamo già in trattativa con università italiane e straniere che si sono dimostrate interessate alla nostra proposta".
L'annuncio della vendita
A rendere nota la vicenda è stata Roberta Mazza, curatrice del museo di Manchester: “La notizia è apparsa in forma di pubblicità sulla pagina Facebook di un mio collega”, ha raccontato sul suo blog. “Abbiamo pensato a uno scherzo, ma sia la pagina Facebook che il sito del museo riportano la stessa notizia”. Mazza ha poi specificato che "la direttrice del museo, Anna Di Natale ha risposto in questi termini a una mia richiesta di informazioni mandata attraverso la PAPY-list (la mailing list dei papirologi): 'Il Museo del Papiro ha deciso di mettere in vendita alcuni papiri della propria collezione per reperire risorse per realizzare altri progetti' ".
Mancanza di fondi
L'annuncio è poi sparito dalla bacheca del sito. In una dichiarazione ai media la direttrice di Natale ha precisato: "Siamo obbligati, la Regione ci ha dimezzato di anno in anno i contributi". Secondo quanto precisa la Stampa, i finanziamenti erogati dalla Regione per l'ente privato sono passati dai 117mila euro del 2009 a 15.750 nel 2017.