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Roma, rimosso il cartellone anti-abortista

Cronaca
Il manifesto affisso dall'associazione ProVita a Roma, ora rimosso

La gigantografia del feto e il messaggio dell'associazione ProVita avevano scatenato polemiche. Non è ancora chiaro se a rimuovere il manifesto sia stata la concessionaria pubblicitaria o la polizia locale su mandato del Campidoglio

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Alla fine, il maxi manifesto (di 7 metri per 11) dell'associazione ProVita è stato rimosso. Era apparso ieri, 5 aprile, a coprire l'intera facciata del palazzo al civico 58 in via Gregorio VII, con l'immagine di un feto di 11 settimane e la scritta anti abortista "sei qui perché tua mamma non ti ha abortito". Le proteste di associazioni, sindacati e personalità politiche come la senatrice del Pd Monica Cirinnà, hanno portato il Comune ad avviare delle indagini e ad allertare la polizia sul caso. Non è ancora chiaro se a rimuovere il manifesto sia stata la concessionaria pubblicitaria o proprio la polizia locale su mandato del Campidoglio.

Il manifesto

"Tu eri così a 11 settimane. Tutti i tuoi organi erano presenti. Il tuo cuore batteva già dalla terza settimana dopo il concepimento. Già ti succhiavi il pollice. E ora sei qui perché la tua mamma non ha abortito". Questo il messaggio che campeggiava sotto la gigantografia di un feto nel grembo materno. Il manifesto (fra le altre iniziative annunciate dall'associazione ProVita) è stato affisso in vista dei 40 anni della legge 194 sull'aborto, legalizzato il 22 aprile 1978.

I precedenti

"Abbiamo già informato gli uffici e se ne stanno occupando", ha detto così la sindaca di Roma Virginia Raggi a margine di una conferenza stampa. Non è la prima volta che l'associazione ProVita finisce nel mirino del comune di Roma. L'amministrazione aveva già interdetto l'associazione dall'affissione di simili manifesti, perché in contrasto con le prescrizioni previste dal Regolamento in materia di Pubbliche affissioni di Roma Capitale, che vieta espressamente "esposizioni pubblicitarie dal contenuto lesivo del rispetto di diritti e libertà individuali".