
Veglia pasquale a San Pietro. Tra i battezzati, c'è anche il migrante nigeriano John Ogah che, lo scorso settembre, disarmò un rapinatore armato di machete. VIDEO

Intirizziti, paralizzati, ammutoliti, rassegnati. Stiamo zitti e non facciamo nulla "per vincere tante ingiustizie che vivono nella loro carne tanti nostri fratelli". E allora nella notte di Pasqua bisogna vincere il nostro "atteggiamento pusillanime" perché la nostra speranza si trasformi "in gesti concreti di carità". Papa Francesco lancia un appello forte nella veglia pasquale: "Vogliamo partecipare a questo annuncio di vita o resteremo muti davanti agli avvenimenti?" -
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E allora, spiega Francesco, per non rassegnarsi al 'si è sempre fatto così', bisogna uscire dalla "routine schiacciante", dai nostri silenzi schiaccianti, ripete Francesco, sfidare "i nostri determinismi uniformanti e paralizzanti", "rompere le abitudini ripetitive" e "rinnovare la nostra vita" -
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E' una chiamata, quella di Papa Francesco nella notte di Pasqua, la celebrazione più importante per la comunità cristiana, a "spendere la nostra vita e la nostra energia, intelligenza, affetti e volontà nel ricercare e specialmente nel generare cammini di dignità" -
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Nel corso della veglia, il Papa ha amministrato i sacramenti dell'iniziazione cristiana a otto neofiti provenienti da: Albania, Italia, Nigeria, Perù e Stati Uniti d'America. Tra i battezzati, c'è stato anche il migrante nigeriano John Ogah che, lo scorso settembre, disarmò un rapinatore armato di machete -
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I cardinali durante la veglia a San Pietro -
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