Unesco, la transumanza candidata a diventare patrimonio dell'umanità

Cronaca
La transumanza dei cavalli bradi di Castelluccio di Norcia (Perugia) (Foto: ANSA - da profilo Facebook di Emiliano Brandimarte)
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La richiesta è stata presentata ufficialmente dall'Italia che si è fatta capofila di un dossier transnazionale sottoscritto anche da Grecia e Austria. I proponenti invitano a preservare una pratica dal "forte contenuto identitario"

"La transumanza", quale elemento culturale, dal forte contenuto identitario, merita di diventare patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco. Ne è convinta l'Italia che, attraverso il ministero delle Politiche agricole, si è fatta capofila della richiesta presentata ufficialmente il 27 marzo a Parigi insieme a Grecia e Austria. Il dossier di candidatura transnazionale è stato firmato dal rappresentante permanente d'Italia presso l'Unesco, Vincenza Lomonaco, insieme agli omologhi austriaco e greco. L'atto avvia formalmente il processo di valutazione internazionale da parte di esperti indipendenti. La decisione da parte del Comitato di governo dell'Unesco è attesa per novembre 2019.

Che cos'è la transumanza

La transumanza, come spiegato in una nota diffusa dal ministero delle Politiche agricole, è costituita dalla migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano in differenti zone climatiche. In questo viaggio, che dura giorni, gli allevatori effettuano soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta". La transumanza, secondo il ministero, con il suo forte contenuto identitario ha "saputo nei secoli creare forti legami sociali e culturali tra praticanti e i centri abitati da essi attraversati". Inoltre si tratta di "un'attività economica sostenibile caratterizzata da un rapporto peculiare tra uomo e natura", capace di influenzare "con la sua carica simbolica tutti i campi dell'arte". Ad oggi, si legge nella nota, la transumanza viene praticata nel Centro e nel Sud Italia, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia. Anche al Nord però, nell'area alpina, sono attivi pastori transumanti in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige.

Coldiretti: "bene la candidatura ma salvare i pastori"

La candidatura della transumanza come patrimonio immateriale dell'Unesco, secondo Coldiretti, "è un passo importante che va accompagnato da un impegno concreto per salvare i pastori". L'associazione ricorda che in Italia "ci sono 60mila allevamenti spesso concentrati nelle aree più marginali del Paese, per un patrimonio di 7,2 milioni pecore, per lo più in Sardegna". Una risorsa che non sempre viene sfruttata al meglio, per questa ragione "occorre garantire un equo compenso al lavoro dei pastori oggi minacciato dai bassi prezzi pagati per latte e carne anche per effetto delle importazioni di bassa qualità dall'estero. Ma anche salvare i greggi di pecore che stanno subendo una vera e propria strage per gli attacchi dei lupi, con il rischio concreto dell'abbandono e dello spopolamento".

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