Pescara, fiaccolata per Alessandro Neri: "Chiediamo verità"

Cronaca

Un centinaio di persone ha sfilato sotto la pioggia, in prima fila la madre del 29enne di Spoltore: "Non voglio né omertà, né menefreghismo". Le indagini proseguono: analizzato il pc del giovane

Corteo a Pescara per chiedere la verità sull’omicidio di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore (Pescara) ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì 8 marzo – a tre giorni dalla sua scomparsa - in un canale alla periferia sud del capoluogo adriatico. “Vogliamo la verità per Ale. Ci vediamo alla Locomotiva di Pescara e cammineremo per la verità di Ale”, ha scritto la madre del giovane su Facebook. La donna, nei giorni scorsi, ha anche inviato una lettera a Papa Francesco.

In corteo un centinaio di persone

Oltre un centinaio di persone ha sfilato, sotto la pioggia, nelle vie centrali di Pescara. Ad aprire il corteo un lungo striscione con la scritta "Verità per Ale" e una gigantografia del volto del giovane. Vista la pioggia, si è rinunciato ad accendere le fiaccole. Tanti gli applausi che hanno accompagnato la marcia. Molte persone avevano in mano fogli con scritto "Verità" o "Giustizia". "Cerco la verità per Ale - ha detto Laura Lamaletto, la madre del giovane ucciso - ma io penso che questa è la verità di tutti, di tutti i genitori che hanno figli. Pescara, ahimè, credo che a questo punto stia diventando una città che non ci piace. Io potevo farne a meno di questa cosa per Ale, perché la verità sono sicura che verrà fuori e perché i miei figli non vivono più qui, ma non voglio né omertà, né menefreghismo. La verità è di tutti, è la verità di Ale, ma usatela tutti come la verità vostra".

La lettera al Papa

La donna nei giorni scorsi aveva scritto anche una lettera a Bergoglio. “Papa Francesco, ti chiedo di intercedere e aiutarmi”, si legge nella missiva inviata al Pontefice. A svelarne il testo è stata la stessa donna, sempre attraverso il social network. “Buongiorno a tutti e grazie per essere così vicini ad Ale – ha scritto in un post – vorrei condividere la lettera che ho inviato al Papa il 13 marzo, gli ho scritto in spagnolo, così mi ha dettato il cuore, l'ho tradotta per l'Italia che Ale amava”. “Caro Papa, sono venezuelana figlia di genitori nati in Italia – è il testo della lettera –. Ho chiesto a Gesù di aiutarmi a scoprire chi ha commesso questo grave crimine. Non voglio la prigione per lui o loro, voglio che si convertano e/o li accompagnino in una missione cattolica per aiutare coloro che hanno bisogno di lottare per resistere alla vita. Ecco perché, Papa Francesco ti chiedo di intercedere e di aiutarmi: non più violenza nella mia famiglia. Aiutami a convertirli affinché lavorino per una causa umanitaria. Basta morte e vendetta. Una madre che vuole solo luce per suo figlio. Laura”.

Le indagini

Sull’omicidio, intanto, le indagini vanno avanti su più fronti: dalla faida famigliare alla pista passionale fino alle frequentazioni della vittima, ma la vicenda resta avvolta nel mistero. Al momento nessuna ipotesi è esclusa. Nelle ultime ore prende corpo quella di possibili rancori e gelosie maturati nell’ambito delle amicizie del ragazzo. Nell’ultimo periodo il giovane avrebbe più volte fatto formattato il suo computer e i suoi telefoni. Gli investigatori stanno cercando di capire perché. Non solo, stanno anche ricostruendo la storia patrimoniale di Alessandro Neri e della famiglia. Nei giorni scorsi sono state perquisite e sequestrate due società con le quali il giovane aveva ultimamente intensificato i rapporti. 

Le analisi del Ris

Una svolta potrebbe arrivare dai risultati delle analisi dei Ris di Roma. In particolare, gli specialisti si stanno concentrando su quattro auto: quella di Neri (una Fiat 500 trovata parcheggiata in centro a Pescara la mattina di mercoledì 7 marzo), le due automobili sequestrate nel Chietino alla famiglia Lamaletto (inclusa quella della madre del ragazzo), una macchina andata a fuoco la notte tra il 6 e 7 marzo, recuperata in un deposito quando era già ridotta a un cubo di lamiere. Quest’auto è stata sequestrata dai carabinieri visto che, proprio nelle ore in cui c'è stato il rogo, del 29enne si era persa ogni traccia e probabilmente si è consumato il delitto. I militari del Ris hanno analizzato i veicoli alla ricerca di impronte e tracce biologiche. 

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