Per i genitori inadempienti sono previste una serie di misure di richiamo e solo alla fine, se persiste la volontà di non vaccinare, la legge prevede l'esclusione del bambino dalla frequenza della scuola dell'infanzia
Scade oggi 10 marzo il termine per presentare alle scuole i documenti attestanti le vaccinazioni obbligatorie per i minori di 16 anni e si stima che tra i 20 e i 30 mila bambini sotto i sei anni possano non essere in regola. Lo ha affermato Carlo Signorelli, ordinario di igiene e past president della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica. Signorelli ha spiegato che non ci sono dati ufficiali ma che ha elaborato il calcolo basandosi sui dati del ministero della Sanità: a ottobre scorso si era regolarizzato il 30% dei nati negli anni 2011-2015.
Signorelli: dati certi solo a giugno
"Al momento numeri certi non ce ne sono - sottolinea l'esperto - l'unica base di partenza sono i 120 mila in arretrato nelle coorti 2011-2015 calcolati dal ministero della Salute quando è stata approvata la legge. Di questi circa un terzo era già stato recuperato a ottobre 2017, e si può stimare che ancora circa 30 mila non siano in regola. Difficilmente però non verranno riammessi a scuola, ci sono Regioni che hanno una proroga perché hanno l'anagrafe vaccinale, altre che danno un appuntamento d'ufficio quando mandano la lettera di richiamo ai genitori. Come minimo ci dovrebbe essere un ultimo colloquio con la Asl prima di arrivare all'esclusione. I conti si potranno fare solo a giugno".
Le sanzioni
Per i genitori inadempienti, superata la data del 10 marzo sono previste una serie di misure di richiamo e solo alla fine, se persiste la volontà di non vaccinare, la legge prevede l'esclusione del bambino dalla frequenza della scuola dell'infanzia. Per i genitori inadempienti dei bambini che frequentano la scuola elementare scatteranno invece le sanzioni pecuniarie. Esclusione da scuola e multe non sono dunque immediate.