Pittrice uccisa, arrestati l'ex marito e il figlio della donna

Cronaca
Foto d'archivio (Fotogramma)
Fotogramma_carabinieri

Giuseppe e Simone Santoleri sono accusati di concorso in omicidio e soppressione di cadavere. Le telecamere hanno ripreso la loro auto vicino a Tolentino, dove è stato trovato il corpo di Renata Rapposelli, scomparsa a ottobre. La vittima sarebbe stata soffocata

Giuseppe e Simone Santoleri, ex marito e figlio di Renata Rapposelli, la pittrice abruzzese scomparsa a Giulianova, in provincia di Teramo, il 9 ottobre scorso e ritrovata morta a Tolentino, in provincia di Macerata, il 12 novembre, sono stati arrestati dai carabinieri a Giulianova Lido, dove vivevano. L'accusa nei loro confronti è di concorso in omicidio volontario e soppressione di cadavere. Per i magistrati, i due avrebbero stordito e soffocato la pittrice, tra le 17 e l'una di notte del 9 ottobre, perché pretendeva arretrati di 3mila euro per il mantenimento.

I due sono in carcere

Giuseppe Santoleri e suo figlio, che si trovano ora nel carcere di Castrogno, nel Teramano, erano già indagati dalla Procura di Ancona per l'omicidio della donna. A decidere per l'arresto di padre e figlio è stato il gip del capoluogo marchigiano, che ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelari 'urgenti' per i due. Subito dopo il magistrato ha trasmesso gli atti dell'inchiesta al suo omologo di Teramo per competenza territoriale. Tra le prove contro Giuseppe e Simone Santoleri anche alcune immagini, riprese da telecamere di sicurezza, in cui si vede l'auto dei Santoleri vicino al luogo dove è stato ritrovato il cadavere. 

L'auto di Santoleri ripresa dalle telecamere sulla strada 

Indizi chiave per l’arresto di padre e figlio, quindi, sono state le immagini dell’auto del primo, con il bagagliaio carico di cartoni e senza cappelliera posteriore, ripresa due volte dalle telecamere posizionate sulla strada per Tolentino. In una di queste si vede chiaramente la targa della vettura di proprietà di Giuseppe Santoleri. Decisivi, scrive il quotidiano Il Resto del Carlino, soprattutto i filmati di una stazione di servizio sulla ss 77 Valdichienti e all'altezza della rotatoria di Porto Sant'Elpidio, che giorni dopo la scomparsa della Rapposelli hanno ripreso l'auto bianca con la quale, secondo gli inquirenti, sarebbe stato trasportato il corpo della vittima.

La testimonianza

Intanto cominiciano ad emergere particolari sul presunto omicidio. Una testimone avrebbe dichiarato di aver sentito, alle 16.30 del 9 ottobre scorso, Simone Santoleri, figlio della Rapposelli, inveire contro la madre arrivata a Giulianova per parlare con lui e l'ex marito. "Dopo tanti anni sei venuta a riprendere mio padre", avrebbe detto il ragazzo. Per l'accusa, la donna sarebbe stata uccisa nella cittadina abruzzese nello stesso giorno in cui si sono perse le sue tracce. Poi il suo corpo privo di vita sarebbe stato trasportato in provincia di Macerata, dove è stato ritrovato.

Dalla scomparsa al ritrovamento del cadavere

Di Renata Rapposelli, pittrice, si erano perse le tracce lo scorso 9 ottobre, dopo una visita all'ex marito e al figlio a Giulianova. Il corpo della donna è stato ritrovato il 12 novembre in avanzato stato di decomposizione nei pressi del fiume Chienti, a Tolentino. Il giorno successivo l'ex marito della pittrice era stato ricoverato in ospedale per intossicazione da farmaci. Per gli investigatori non è escluso che l'uomo abbia tentato il suicidio attraverso l'ingestione di barbiturici.

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