Rigettata l'istanza dell'ivoriano. Difesa Kercher: "Contro di lui prove
granitiche". Guede è stato condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio e la violenza sessuale della studentessa inglese
I motivi della richiesta di revisione
Per Rudy Guede, giudicato con rito abbreviato, la condanna definitiva a 16 anni per concorso in omicidio per il delitto di Perugia è arrivata nel 2010. Poi, nel 2015, la Cassazione pronunciò le assoluzioni di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Secondo i legali di Guede queste due sentenze sarebbero inconciliabili e, per tale ragione, avevano cercato di percorrere la strada della revisione del processo. La Suprema Corte ha respinto il loro ricorso. Guede, ha affermato il suo difensore dopo la decisione della Cassazione, "ha intrapreso un percorso per superare questa brutta situazione, ha conseguito un titolo di studio universitario, ha riacquistato serenità ed equilibrio che speriamo lo porteranno, una volta espiata la pena, a intraprendere una vita nuova".
Guede unico in carcere per l'omicidio
Era il 2 agosto del 2016 quando Rudy Guede chiese la revisione del processo conclusosi il 16 dicembre del 2010 con la conferma definitiva in Cassazione della sua condanna a 16 anni di reclusione per concorso nell'omicidio di Meredith Kercher e per violenza sessuale nei confronti di Meredith Kercher, la studentessa britannica di 22 anni uccisa a Perugia, nella casa che divideva con l'americana Amanda Knox, la sera del primo novembre del 2007. La Suprema Corte aveva confermato il verdetto emesso dalla Corte d'assise d'appello di Perugia il 22 dicembre del 2009, che aveva quasi dimezzato la pena per Guede rispetto ai 30 anni che il gup del capoluogo umbro, con rito abbreviato, aveva inflitto al giovane ivoriano in primo grado. I giudici d'appello avevano infatti riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. L'istanza di revisione fu depositata alla Corte d'appello di Firenze dai difensori di Guede, gli avvocati Tommaso Pietrocarlo e Monica Grossi. Secondo i legali Guede andava assolto "per non avere commesso il fatto", e i presupposti di questa tesi poggiano su un contrasto di giudicati con la sentenza che assolse Amanda Knox e il suo fidanzato di allora, Raffaele Sollecito. Il 10 gennaio del 2017 l'istanza pero' non supero' il vaglio dell'ammissibilita', e gli avvocati hanno fatto ricorso in Cassazione il ricorso.