Fabrizio Corona esce dal carcere e torna in comunità

Cronaca
Fabrizio Corona è in carcere dal 2016 (archivio LaPresse)

Il tribunale di sorveglianza di Milano ha concesso all'ex fotografo dei vip l'affidamento terapeutico in una struttura di Limbiate

Fabrizio Corona esce dal carcere. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Milano che ha concesso all'ex fotografo dei vip l'affidamento terapeutico in una comunità a Limbiate, in provincia di Monza e Brianza. "Sono contento di essere uscito - ha affermato Corona -, ringrazio il magistrato, ma sono anche amareggiato per la fatica, perché ci sono voluti 16 mesi ad ottenere ciò". Il suo avvocato difensore, Ivano Chiesa, ha ribadito la "fatica" necessaria per ottenere la scarcerazione: "Potevano bastare 16 giorni non 16 mesi". Il provvedimento odierno dovrà essere confermato in un'udienza davanti a un collegio della Sorveglianza a fine marzo.

L'arresto del 2016

Corona si trovava in carcere dall'ottobre 2016, quando la Squadra Mobile di Milano eseguì un'ordinanza di custodia cautelare per l'accusa di intestazione fittizia di beni: pochi giorni prima gli erano stati sequestrati 1,7 milioni di euro, nascosti nel controsoffitto dell'appartamento di una sua collaboratrice. Su Corona pendeva anche l'aggravante di aver commesso il reato durante l'affidamento in prova ai servizi sociali. La misura cautelare si era poi tradotta in una condanna a un anno per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ma è stato assolto da altri due capi d'accusa: violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione e intestazione fittizia dei beni.

La condanna

La condanna, più blanda rispetto ai cinque anni richiesti dal pm, aveva fatto sperare i legali. "Corona resta in carcere perché il Tribunale di sorveglianza ha revocato il suo affidamento, ma – aveva affermato poco dopo la sentenza l'avvocato Chiesa - essendo venuto meno il mandato di cattura le cose cambiano molto". Tanto che il legale si era subito detto pronto a inoltrare una "nuova istanza di affidamento" per consentire al suo assistito di lasciare San Vittore ed essere affidato ai servizi sociali.

Gli appelli dal carcere

Lo scorso settembre, però, era arrivato il no da parte del giudice di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti. Corona era rimasto in carcere perché ritenuto dal magistrato "socialmente pericoloso". Crosti non aveva ravvisato "positivi elementi di novità" tali da consentire a così breve distanza la concessione della misura. A pochi giorni da Natale, Corona aveva lanciato, durante l’udienza davanti ai giudici della Sezione misure di prevenzione di Milano, un nuovo appello, chiedendo alla pm Alessandra Dolci di "dargli una mano" a uscire dal carcere.  

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