A evidenziarlo è la Relazione annuale dei Servizi di informazione e sicurezza. L'intelligence avverte anche sugli "sbarchi occulti" da Tunisia e Algeria, con "possibili infiltrazioni criminali", e sulla crescita della destra radicale soprattutto tra i più giovani
"Campagne introducono destabilizzazione"
In particolare, spiega l'intelligence, le campagne di influenza online "hanno dimostrato di saper sfruttare, con l'impiego di tecniche sofisticate e di ingenti risorse finanziarie, sia gli attributi fondanti delle democrazie liberali (dalle libertà civili agli strumenti tecnologici più avanzati), sia le divisioni politiche, economiche e sociali dei contesti d'interesse, con l'obiettivo di introdurre, all'interno degli stessi, elementi di destabilizzazione e di minarne la coesione".
"Strumento cibernetico agevola attività di influenza"
La relazione ipotizza la crescita del trend delle minacce ibride: "L'impiego di tali strumenti - osserva - pur non essendo un fenomeno nuovo, costituisce una realtà sempre più perniciosa, sofisticata e di difficile rilevazione. Gli attacchi di natura ibrida hanno infatti reso più labile la linea di demarcazione tra situazioni caratterizzate da assenza di ostilità e forme di conflittualità diffusa tra gli Stati". In questo, sottolinea, "lo strumento cibernetico è destinato a divenire sempre di più un agevolatore di attività di influenza, realizzate attraverso la manipolazione e la diffusione mirata di informazioni preventivamente acquisite attraverso manovre intrusive nel cyber-spazio, così da orientare le opinioni pubbliche, fomentare le tensioni socio-economiche, accrescere l'instabilità politica dei Paesi dell'area occidentale, all'atto dell'adozione di decisioni strategiche, ritenute dall'attore ostile sfavorevoli ai propri interessi".
La minaccia terrorismo "concreta e attuale"
L'attenzione dei servizi di intelligence è puntata anche sulla minaccia del terrorismo jihadista, che secondo gli 007 italiani è "concreta ed attuale". Il Paese è infatti "oggetto dell'attività propagandistica ostile di Daesh e continuano ad essere presenti nel suo territorio soggetti radicalizzati - tra i quali 'islamonauti' italofoni - o comunque esposti a processi di radicalizzazione". In particolare, viene segnalato "il pericolo rappresentato dagli estremisti homegrown, mossi da motivazioni e spinte autonome o pilotati da 'registi del terrore'". Attenzione particolare viene riservata al fenomeno dei foreign fighters (la stima indica in 129 il numero di quelli che hanno avuto a che fare con l'Italia). Nel 2017, non si sono tuttavia registrate nuove partenze dal territorio nazionale verso i teatri di guerra.
Rischio di "sbarchi occulti" da Tunisia e Algeria
La relazione dell'intelligence sottolinea poi il pericolo di "sbarchi occulti" che possono favorire "l'infiltrazione di elementi criminali e terroristici" perché "autoctoni" e "effettuati sottocosta per eludere la sorveglianza marittima". Mentre calano gli sbarchi dalla Libia (-34% nel 2017 rispetto a 2016), sono in aumento quelli che arrivano da Tunisia (+492% ) e Algeria (+70%), sottolineano gli 007 italiani. Viene segnalato poi che "la netta diminuzione dei flussi provenienti dalla Libia non può ancora dirsi indicativa di una definitiva inversione di tendenza. Ciò a causa della resilienza e della flessibilità dei network criminali ed anche in ragione del permanere di profili di criticità che potrebbero contribuire ad una ripresa delle partenze alla volta del nostro Paese".
"Dinamismo crescente" della destra radicale
La relazione dell'intelligence avverte anche sulla "destra radicale", che "ha dimostrato un dinamismo crescente - con la nascita di nuove sigle cui aderiscono soprattutto fasce giovanili - che appare alimentato dal tentativo di gruppi d'area di intercettare le istanze nazionaliste e i sentimenti di insofferenza verso la presenza extracomunitaria". Gli 007 parlano di "dinamiche il cui potenziale impatto sulla coesione sociale non deve essere sottovalutato". "Sebbene l'ambiente italiano risulti a tutt'oggi distante da quello di altri Paesi europei - prosegue l'intelligence - aumenta il pericolo di contaminazioni e di forme emulative rispetto a circuiti esteri a più marcata connotazione oltranzista così come quello di azioni xenofobe di forte impatto legate a pur sempre possibili incidenti di percorso nella convivenza con le realtà immigrate, specie in aree e contesti dove sia già presente un diffuso disagio sociale".
Gentiloni: "Attenti al risorgere del germe dell'eversione"
Sul tema della sicurezza è intervenuto anche il premier Paolo Gentiloni che, nel presentare la relazione, ha ricordato: "Bisogna contrastare i rischi della radicalizzazione interna, con la reazione violenta al disagio sociale e la pratica violenta dell'estremismo politico. C'è libertà di manifestare e non di aggredire e l'intelligence è attenta a che questi fenomeni non sfocino mai nel risorgere del germe dell'eversione interna". "Dobbiamo sempre tenere alta la guardia", ha poi spiegato il presidente del Consiglio, "il rischio non può esser mai dato per superato una volta e per sempre".