In una nota, il procuratore di Macerata fa sapere: "Gli accertamenti di natura scientifica hanno tempi fisiologicamente non brevissimi". E precisa: "No a giustizia sommaria". Sono tre le persone fermate nell'ambito dell'inchiesta sul decesso della 18enne
I risultati sono da "ritenersi ancora provvisori". È questo quanto fa sapere, in una nota, il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, chiarendo il quadro dell’attività investigativa svolta fino a questo momento sulla morte di Pamela Mastropietro. La provvisorietà dei risultati è legata anche al fatto che "gli accertamenti di natura scientifica hanno tempi fisiologicamente non brevissimi". Nella nota si precisa poi che le indagini "non possono ritenersi affatto concluse".
In attesa di accertamenti
La Procura di Macerata - si legge nella nota - è "ancora in attesa di conoscere l'esito di numerosi accertamenti di laboratorio, effettuati e ancora da effettuare, da parte del Ris dei carabinieri di Roma". Accertamenti relativi, in particolare, alle "impronte rilevate e ai prelievi biologici acquisiti" nell'appartamento dove "ragionevolmente si sono svolti i fatti" e alla "comparazione dei dati acquisiti e da acquisire ancora nei prossimi giorni con i profili dattiloscopici e biologici di tutti gli indagati". Si attendono anche "le risultanze definitive delle indagini in corso ad opera dei medici legali e dell'esperto in materia di tossicologia e degli esperti in materia di indagini telefoniche ed informatiche in materia di telecomunicazioni". Gli inquirenti intendono inoltre sentire "anche altri testimoni".
Procuratore: "No a giustizia sommaria"
La Procura di Macerata, inoltre, non intende "seguire o acconsentire di fatto a procedure di giustizia sommaria più che mai in una vicenda così delicata". Dopo la morte della ragazza, i cui resti sono stati trovati in due trolley in un fosso a Pollenza (Macerata) a fine gennaio, sono in carcere tre cittadini nigeriani accusati a vario titolo di concorso in omicidio volontario, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere e spaccio di stupefacenti. Oltre a Innocent Oseghale, sono stati in seguito fermati altri due uomini: Lucky Awelima e Desmond Lucky, già indagato insieme a Oseghale, ma fino al 10 febbraio a piede libero. Sono stati interrogati per ore prima del fermo. Tutti e tre i fermati respingono le accuse.
I risultati dell'autopsia
A portare i carabinieri sulle tracce degli ultimi due fermati, sarebbero stati i risultati dell’autopsia sul corpo di Pamela e in particolare il modo in cui è stato sezionato il corpo della vittima. Gli inquirenti, infatti, sono convinti che lo smembramento del cadavere non possa essere stato eseguito da una sola persona. Il sospetto è proprio quello che i due uomini potrebbero aver aiutato a sezionare e occultare il cadavere di Pamela.