Politici spiati, Giulio Occhionero torna libero con l'obbligo di firma

Cronaca

Lo ha deciso il giudice del tribunale monocratico di Roma, che ha disposto anche l'obbligo di dimora. L'uomo, arrestato il 9 gennaio 2017, è accusato di aver avviato un'attività di cyberspionaggio ai danni di politici e istituzioni insieme alla sorella Francesca Maria

È tornato in libertà Giulio Occhionero, arrestato il 9 gennaio 2017 insieme alla sorella Francesca Maria per la presunta attività di cyberspionaggio su vasta scala ai danni, tra gli altri, di politici di primo piano come Matteo Renzi, Mario Monti e Mario Draghi. Il giudice del tribunale monocratico di Roma, accogliendo l'istanza presentata dal difensore Stefano Parretta, ha disposto per Occhionero, attualmente sotto processo, le misure cautelari dell'obbligo di firma e di dimora. La Procura aveva espresso parere negativo alla scarcerazione. Occhionero, ingegnere nucleare, era stato arrestato con l'accusa di aver avviato una vasta attività di cyberspionaggio attraverso l'accesso abusivo (consumato o solo tentato) a caselle di posta elettronica, personali e istituzionali, protette da password.

Le accuse

Secondo gli inquirenti, Giulio Occhionero avrebbe violato, in concorso con la sorella, almeno un migliaio di computer di istituzioni, società, enti pubblici e studi professionali privati, grazie a un malware chiamato "Eyepiramid". Tra le persone spiate l’ex premier e attuale segretario del Pd, Matteo Renzi e il presidente della Bce Mario Draghi. Ma anche Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, numerosi parlamentari e portali istituzionali. I server su cui erano archiviate le informazioni rubate sono stati sequestrati negli Stati Uniti dall'Fbi. Nel database era stato trovato un elenco di 18.327 username di cui 1.793 con password e catalogati in 122 categorie. Gli inquirenti avevano trovato collegamenti con la cosiddetta P4 e Luigi Bisignani. Giulio Occhionero è legato anche alla massoneria ed è stato maestro venerabile della loggia Paolo Ungari.

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