Terremoti, Ingv: crosta terrestre Centro Italia vibra da agosto 2016

Cronaca
Una foto d'archivio della zona rossa ad Amatrice (Ansa)
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Il presidente dell'Istituto, Carlo Doglioni, ha spiegato che questo movimento "continuerà per un graduale adattamento, ma non c'è un allarme specifico". Le vibrazioni sono iniziate dal giorno del sisma che sconvolse Umbria, Lazio e Marche  

Dal 24 agosto 2016, giorno del terremoto che sconvolse Umbria, Lazio e Marche, una sorta di vibrazione scuote la crosta terrestre dell'Italia centrale. E la scossa di magnitudo 3.4 registrata alle 4:48 nella notte tra il 10 e l’11 gennaio ad Amatrice, è collegata a questo meccanismo. Lo ha detto Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). "Questa sorta di vibrazione”, ha aggiunto, “continuerà ancora ed è dovuta al graduale adattamento del volume della crosta terrestre". L'ultima scossa registrata nella notte ha avuto epicentro a 2 km a nordest di Amatrice, a 8 km da Accumoli, a 11 da Campotosto (L'Aquila) e a 15 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ma non sono stati segnalati danni a persone o cose.

Nell’area 20-30 piccole scosse al giorno

“Una scossa di magnitudo 3.4 è del tutto compatibile con l'evoluzione delle repliche in corso dal 24 agosto 2016”, ha aggiunto Doglioni. ''Terremoti simili", ha proseguito il presidente dell'Ingv, "ci sono stati anche nelle ultime settimane e non c'è un allarme specifico: sappiamo che nell'area ci sono circa 20-30 scosse al giorno, molte di magnitudo inferiore a 2.0, e sono tutte repliche legate allo stesso meccanismo''.

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