Diploma in 4 anni, le 100 scuole ammesse alla sperimentazione

Cronaca
La sede del Miur a Roma (Ansa)
Ansa-Miur

Il Miur pubblica l'elenco degli Istituti che dal 2018-19 avvieranno la sperimentazione: 44 si trovano al Nord, 23 al Centro, 33 al Sud

A partire dal prossimo anno scolastico, 100 istituti secondari sperimenteranno il ciclo di studi ridotto, ossia quello che porta al diploma in 4 anni anziché 5. Una piccola rivoluzione quella annunciata dal Miur, che ha pubblicato l'elenco delle scuole coinvolte (scaricabile qui).

44 scuole al Nord, 33 al Sud

Come ricorda anche l'agenzia Adnkronos, gli istituti italiani ammessi alla sperimentazione dei percorsi quadriennali a partire dall'anno scolastico 2018-2019 – secondo quanto prevede l'avviso pubblico emanato lo scorso 18 ottobre dallo stesso ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca – sono così distribuite: 44 al Nord, 23 al Centro e 33 al Sud. In totale, 75 indirizzi liceali e 25 tecnici, suddivisi fra 73 scuole statali e 27 paritarie. Ognuna di queste, inoltre, potrà attivare una sola classe sperimentale, e le iscrizioni saranno possibili a partire dal prossimo 16 gennaio, data che coincide con quella prevista per le iscrizioni ai percorsi ordinari.  

“Percorsi frutto di lungo dibattito”

Nel nostro Paese sono dodici le scuole che stanno già sperimentando il diploma in 4 anni, sulla base di singole richieste presentate nel recente passato al ministero. E “i percorsi quadriennali – ricorda il ministro Valeria Fedeli – non nascono oggi”, ma “sono il frutto di un dibattito che va avanti da tempo e di una riforma scritta nel 2000 quando era ministro Luigi Berlinguer”. Una riforma che, come sottolinea la stessa titolare del Miur, “non è mai stata attuata, ma nel 2013 una commissione istituita dal Ministro Francesco Profumo ha ripreso il tema dei percorsi quadriennali”. A dare il via libera alle prime sperimentazioni “su richiesta” è stata poi Maria Chiara Carrozza, e con il bando emanato nell'ottobre scorso l'intenzione è quella di superare quella logica, “aprendo – come si legge nel sito del Miur – a una sperimentazione con criteri comuni di selezione”.

Nessuno “sconto” su obiettivi formativi

Al centro della sperimentazione, per il ministero, restano “la qualità dei percorsi e l'innovazione didattica”, con obiettivi nazionali di valutazione che, al termine del percorso di 4 anni, “consentiranno di fare scelte basate su dati e informazioni approfonditi”. Nessuno “sconto” è inoltre previsto sugli obiettivi formativi: le scuole partecipanti dovranno assicurare il raggiungimento delle competenze e degli obiettivi di apprendimento previsti nei cinque anni di corso.

Possibile ammissione di altre 92 scuole

Sono state poco meno di 200 – 87 dal Nord, 45 dal Centro e 65 dal Sud – le richieste arrivate al Miur , che ha valutato di ammetterne 100 da subito (come da bando), mentre per altre 92 il ministero chiederà al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione il parere su un decreto di ampliamento del numero delle sperimentazioni, da ottenere entro gennaio. Una richiesta arrivata in via formale anche da parte di alcune Regioni. L'ottica, conclude Fedeli, è quella di “dare pari opportunità alle ragazze e ai ragazzi di tutto il Paese, e una maggiore varietà di indirizzi di studio coinvolti”.

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