La donna che accusava il sindaco di Mantova: "Sms inviati per gioco"
CronacaIn un’intervista Elisa Nizzoli racconta com’è iniziata la vicenda che ha coinvolto Mattia Palazzi: “Volevo solo vantarmi un po’ delle sue attenzioni nei miei confronti. La vicenda ha preso una piega pazzesca e ho avuto paura”. Ora è indagata per false informazioni al pm
“Lo so, sono stata una stupida. Ma la verità è che quei messaggi io li ho mandati un po’ così, quasi per gioco, per far vedere a Cinzia che avevo un rapporto con Palazzi, una specie di vanteria diciamo. Poi però la cosa è diventata grossa e ho avuto paura”. Elisa Nizzoli racconta così, in un’intervista al Corriere della Sera, com’è iniziata la vicenda che ha coinvolto il sindaco di Mantova Mattia Palazzi.
La vicenda
Nizzoli, 38 anni, è la vicepresidente dell’associazione culturale “Mantua me genuit”. Lo scorso 24 novembre un esposto presentato da un consigliere di opposizione aveva accusato il sindaco Palazzi di averle chiesto favori sessuali in cambio del sostegno economico del Comune. La Procura della città aveva aperto un fascicolo per tentata concussione continuata. Al centro delle indagini erano finiti alcuni messaggi tra Palazzi e la donna: quest’ultima li avrebbe girati a un’amica che li avrebbe poi fatti avere al consigliere che ha presentato l’esposto. In città era scoppiato il caso, con il primo cittadino vicino alle dimissioni. Venerdì 22 dicembre la svolta nelle indagini: la vicepresidente dell’associazione ha ammesso di aver alterato il testo degli sms scambiati con il sindaco e di averli inoltrati a terze persone ignare delle manomissioni. La Procura di Mantova ha quindi chiesto l’archiviazione delle accuse nei confronti di Palazzi e indagato la donna per il reato di false informazioni al pm, rese durante il suo primo interrogatorio. “È la fine di un mese doloroso per me, ma in realtà per Mantova”, ha commentato il sindaco della città lombarda a Sky TG24.
“Volevo solo vantarmi un po’”
Nell’intervista, Nizzoli ha spiegato che il suo obiettivo non era scatenare un putiferio. “Volevo solo vantarmi un po’ con la Goldoni (ex modella, ndr) delle attenzioni del sindaco nei miei confronti. La vicenda ha poi preso una piega pazzesca”, ha detto. E sul perché non abbia raccontato subito la verità quando è stata aperta l’indagine, ha aggiunto: “Mi sono spaventata e sono andata in confusione”. “Sono molto dispiaciuta per la situazione che si è venuta a creare ma non mi sarei mai aspettata che una vicenda così piccola potesse diventare tanto grande. Al punto da farmi perdere la giusta via”, ha concluso la donna.